Rientreranno non prima di mercoledì sera, stremati. Higuain, Fernandez, Reina e Albiol saranno gli ultimi del plotone di nazionali azzurri a riaggregarsi al gruppo Benitez. I due argentini tornano dagli Stati Uniti, dopo la seconda amichevole (speriamo meno pericolosa della prima) della Seleccion orfana di Messi contro la Bosnia; gli spagnoli dopo essersi sobbarcati un discreto giro d’Africa, volando prima in Guinea Equatoriale e poi tornando a Johannesburg dove nel 2010 hanno conquistato il titolo di campioni del mondo battendo l’Olanda in finale. Oggi, un po’ a sorpresa, Rafa Benitez ritroverà anche Marek Hamsik che dopo la buona prova con la Polonia è stato esentato a prendere parte alla passerella della Slovacchia a Gibilterra. Insomma, alla spicciolata tra domani e mercoledì Rafa riavrà tutti gli azzurri a disposizione in vista dell’ennesimo sprint di questa stagione.
Castel Volturno, dunque, tornerà a ripopolarsi: in fondo è sempre così. Quando la patria chiama, non si può che rispondere. Figurarsi quando a chiamare sono le patrie, le tante patrie che confluiscono nel Napoli, nella sua rosa «united colours»: Castelvolturno si è svuotata per una settimana ed è diventata come il deserto del Gobi. Sono tanti, tantissimi, quasi la metà della rosa, gli azzurri che dopo Juve-Napoli sono partiti per i quattro angoli del mondo. E che ora rientrano.
Così il Napoli inizia sabato con il Parma un discreto tour de force: sette partite in ventisette giorni. E non si tratterà mai di partite banali, perché la stagione entra nel vivo e in campionato non si può perdere terreno, mentre in Champions bisogna qualificarsi alla seconda fase. Gli azzurri iniziano il ciclo con la gara casalinga al San Paolo con i ducali di Cassano ma dentro di sé in molti già penseranno al martedì dopo e alla sfida in Germania al Borussia Dortmund. In pratica il primo, autentico, crocevia dell’annata.
Traduzione: ci vorrà più turnover anche se di turnover a volte Rafa non vuole sentir parlare. Stavolta però è diverso: la rincorsa al primo posto, dopo il ko allo Juventus Stadium riparte sabato sera. E non si può più perdere terreno prezioso. Sarà una rincorsa in apnea, senza pensarci troppo su. Senza calcoli, senza guardare troppo la classifica (ma sbirciarla sì), Higuain e soci scenderanno in campo per cercare di accorciare le distanze da Roma e Juve. Cinque partite di campionato, ma sul cammino ci sono per l’appunto anche due supersfide di Champions. Si inizia col Parma, dunque; poi Dortmund e il lunedì successivo la trasferta all’Olimpico con la Lazio. Piccolo break e poi nuovo tuffo in campionato con l’Udinese. Ancora di sabato. Non c’è tempo per rifiatare e quattro giorni a Fuorigrotta arriva l’Arsenal. La domenica c’è l’Inter e conclusione del ciclo a Cagliari, partita che negli ultimi anni ha sempre vissuto su tensioni spasmodiche e violente polemiche.
Da segnalare che il Napoli affronterà questo ciclo senza Mesto e Zuniga, il cui recupero è previsto, per il primo, per la metà di gennaio e per il colombiano probabilmente per la trasferta in Sardegna. Ma molto più probabile, per non rischiare, che se ne riparlerà nel 2014. Quindi si chiederanno gli straordinari a Maggio e soprattutto ad Armero, a meno che Reveillere non sia pronto al debutto alla ripresa del campionato. Certo, alla vigilia di Natale, dopo due trasferte non proprio semplice come contro Lazio e Cagliari, la classifica azzurra avrà una fisionomia più chiara.
La vera preoccupazione è un’altra: si gioca spesso, quasi una partita ogni quattro giorni di media, e tutte in notturna, con le temperature che si stanno abbassando e col rischio di infortuni che si fa sempre più alto. E tutto provando una rincorsa a perdifiato. Insomma, per il Napoli si profila un calendario terribile. Basterà la serenità del gruppo azzurro a spianare ogni problema e a ripartire come un tempo, leggeri e travolgenti?
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 18 Nov 2013 - 13:31