Il Napoli dovrà attendere l’inizio della prossima settimana per sapere se l’ultima gara del girone di Champions League, in programma al San Paolo il prossimo 11 dicembre contro l’Arsenal, si giocherà o meno a porte chiuse. La Commissione disciplinare e di controllo dell’Uefa nella tarda mattinata di ieri ha preso in esame il procedimento disciplinare aperto nei confronti della società azzurra dopo la partita disputata contro il Marsiglia lo scorso 6 novembre. La decisione non è stata però ancora resa pubblica. L’udienza, avvenuta in call conference, è durata circa un’ora. L’austriaco Thomas Partl, presidente della commissione disciplinare e di controllo dall’Uefa, e Mattia Grassani, legale di fiducia del Napoli, hanno discusso sui vari punti contestati nei rapporti redatti dai delegati Uefa. In particolare l’attenzione è ricaduta su tre fattori: l’accensione del materiale pirotecnico, che fortunatamente non è stato lanciato in campo, la gestione delle vie d’uscita e di deflusso dello stadio ostruite, ed il ritardato inizio del secondo tempo di circa 100 secondi.
Durante la discussione è stato rilevato in positivo che i commissari Uefa hanno dato atto al Napoli di un netto miglioramento dei controlli. Questo comunque potrebbe non bastare ad evitare che possa decadere il provvedimento di sospensione della squalifica comminata dall’Uefa al Napoli nella scorsa stagione con gara da disputare a porte chiuse. Fiducioso è comunque apparso Grassani: «La speranza è quella di ottenere soltanto una multa, o al massimo una chiusura parziale dello stadio».
FONTE Il Mattino
Articolo modificato 22 Nov 2013 - 10:53