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Reina e Marchetti, quando l’estremo difensore diventa un vero trascinatore

Parlare di chance quando si hanno davanti due mostri sacri come Casillas e Buffon non è proprio facile. Le porte di Spagna e Italia sembrano davvero superblindate anche in vista di Brasile 2014. Eppure Lazio-Napoli è anche un duello mondiale tra due vice dal destino in comune ma dal futuro assai differente. Da una parte Federico Marchetti, dall’altra Pepe Reina. Otto mesi di differenza, stesso altezza (188 cm) e tanti incroci con le nazionali. In Sudafrica e agli ultimi Europei, per esempio. Ma i due sono sempre stati comprimari. Fa strano pensarlo, soprattutto quando si parla di Reina. Che infatti a Napoli, dove ha ritrovato esplosività, coraggio e freddezza, può riuscire davvero nell’impresa di ribaltare le gerarchie che da sempre Del Bosque ha ben fissate nella sua mente: il ruolo di portiere titolare nella Spagna campione del mondo e d’Europa. Lazio-Napoli per Reina e Marchetti è anche questo: una gara da giocare avendo nel mirino il Brasile. Il primo punta al ribaltone mondiale, l’altro ha il compito di respingerlo dall’assalto di De Sanctis.

Pepe e Federico si incroceranno domani all’Olimpico. Marchetti la sua grande occasione l’ha gettata al vento in Sudafrica nel 2010: il ct Lippi scelse l’allora cagliaritano quando Buffon si infortunò. E ancora adesso il ricordo più nitido di Marchetti sono i suoi occhi fra l’agghiacciato e l’incredulo, a Johannesburg, Slovacchia-Italia 3-2: lui incatenato nella sua area piccola, quasi che la paura gli avesse congelato la reattività, e azzurri fuori al primo turno. Da allora il suo posto è sempre in bilico e dopo la prova deludente con l’Armenia al San Paolo lo è ancora in più. La stagione di De Sanctis rimette tutto in discussione perché Prandelli come vice di Buffon vuole uno di esperienza. Reina invece vola alto su tutto: nelle ultime tre gare ha incassato 8 gol, ma lui è stato sempre tra i protagonisti del Napoli. Mai protagonista di una prova insufficiente fino ad adesso, con una media sempre costante e con, forse, un solo mezzo errore nella gara con il Sassuolo. Poi, solo parate strepitose in quella che sicuramente è una delle sue migliori stagioni. Il Napoli farà di tutto per trattenerlo a fine anno, anche se il suo destino sembra già scritto: finirà al Barcellona, a prendersi una maglia che Victor Valdes gli scippò nel 2001. Ma lui è un vero mattatore non solo nello spogliatoio del Napoli ma anche in quello della Roja tant’è che un mese fa fecero scalpore i suoi consigli – rubati da un tv iberica – al mai nemico Iker Casillas: vai via dal Madrid, meglio per te. Con la Spagna, seppur da comprimario, è stato campione del mondo nel 2010 e campione d’Europa nel 2008 e nel 2012.

FONTE Il Mattino

Articolo modificato 1 Dic 2013 - 11:51

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Scritto da
redazione