Bollettino (medico) di giornata: perché conviene viaggiare a vista, muoversi con chiarezza nell’ombra (si può?) di un infortunio che non ha nulla di misterioso, è un incidente sul lavoro che nel calcio rientra nei rischi della professione, e che però coinvolge Hamsik, dunque mica uno qualsiasi. I fatti separati da qualsiasi opinione raccontano che: l’edema al secondo metatarso del piede sinistro continua a creare preoccupazione, in realtà dolore, e che per il centrocampista slovacco, un tenore di quelli che lasciano il segno, non ci sarà l’Udinese e neanche l’Arsenal. La paura (a questo punto) fa altri novanta minuti d’assenza, ma il quadro clinico è sotto controllo, la situazione viene monitorata di giorno in giorno, il Napoli preferisce evitare rischi, men che meno di azzardare recuperi lampo, e lascia che la terapia riabilitativa (palestra e corsa senza strappi) faccia il proprio corso.
LA STORY. Ricapitolando: Hamsik s’infortuna in allenamento, tre giorni prima della sfida con il Parma; prende un pestone, si ferma, poi riparte proprio alla vigilia dell’anticipo contro gli emiliani, entra ed esce, il tutto in sette minuti, quelli che sono sufficienti a ritenere eccessivo quel tentativo di rimettersi in gioco immediatamente. Niente Dortmund, ovviamente; e niente Lazio: perché il collo del piede, sotto sollecitazione, va in sofferenza, e non è il caso di pregiudicare la situazione. Lui vorrebbe – come con il Parma – ma non può – perché i medici lo stoppano. L’ipotesi di ritrovarlo con l’Udinese è blanda ed infatti viene esclusa ben prima che si entri nel frullatore della vigilia: Hamsik si allena, fa quello che gli è consentito dalla tabella personalizzata consegnatagli dai dottori, e poi si arrende. Non ci sarà neanche mercoledì prossimo nel match contro l’Arsenal e giovedì prossimo, come da piano stilato, si procederà con Tac e risonanza magnetica per verificare gli eventuali progressi, per stabilire se sarà possibile per il Napoli contare sullo slovacco già per la gara con l’Inter: altrimenti, arrivederci al Cagliari, o comunque alle ulteriori indagini.
TIRI MANCINI. A sinistra c’è un binario che avverte l’assenza anche di Camilo Zuniga: un anno fa, da quelle parti, s’inserivano uno slovacco e un colombiano; e un anno dopo, pur in presenza d’un calcio diverso, ad Hamsik piaceva andarsi ad intrufolare su quella corsia. Ma Zuniga è dovuto passare addirittura dalla sala operatoria e sta continuando la riabilitazione: ha allungato il suo minutaggio nell’allenamento, sta accelerando, s’è dato una scadenza, che prevede di trascinarlo di corsa a Cagliari, al sant’Elia, per il 21 dicembre. Lui ed Hamsik assieme, per un regalo di Natale: su un’isola da definir felice.
FONTE Corriere dello Sport
Articolo modificato 7 Dic 2013 - 10:12