“Maggio è lontano, solo allora tornerò al Liverpool e vedremo cosa succederà. Per ora penso solo al Napoli, voglio regalare qualcosa d’importante ai tifosi”. Firmato Pepe Reina, portiere dal destino incerto ma dalle idee ben chiare in testa per quanto riguarda il presente, quello azzurro, quello firmato Napoli. Lo spagnolo è diventato ben presto un uomo chiave del team azzurro. Bravura, tecnica e tanta esperienza da trasmettere a squadra e tifosi. E’ stato lui a regalare al Napoli punti importanti ma soprattutto a diventare uno dei nuovi beniamini della torcida partenopea
UN ARRIVO IN PUNTA DI PIEDI – E’ piena estate quando il Napoli si trova a dover fronteggiare il muso lungo di Morgan De Sanctis. L’ex Udinese diceva di non avere certezze, di voler cambiare aria. Bigon allora corteggia a lungo Julio Cesar ma il portiere brasiliano è restio all’idea di percepire qualcosa in meno pur di ritornare nella penisola. Benitez studia una nuova idea e affonda il colpo: all-in su Reina, suo fedelissimo e in lista di sbarco da Liverpool dopo l’arrivo in maglia Reds di Mignolet. Prestito secco e nessun problema per l’ingaggio: troppo forte era la voglia di Don Rafè di abbracciare un suo fedelissimo e altrettanto potente era l’ambizione di Pepe di ritrovare il suo padre calcistico. Le prestazioni daranno ancora ragione alla scelta del tecnico spagnolo: miracoli in quantità industriale, tantissimi interventi decisivi ai fini dei risultati acquisiti, la gioia di rompere la serie positiva di Balotelli dal dischetto e soprattutto l’attitudine a giocare il pallone con i piedi, iniziando l’azione e creando situazioni importanti anche offensivamente, tutto in pieno Rafa-style.
CARATTERISTICHE DA LEADER – “Io leader di questo Napoli? Forse perchè sono vecchio”. Invece Pepe ha dimostrato di possedere tutte le credenziali per essere l’uomo spogliatoio di questo Napoli, insieme a Cannavaro come raccontato dallo spagnolo in un’intervista. Lotta come un leone anche se a volte sembra ingabbiato dall’area di rigore e dalla porta da difendere. Cuore, grinta e voglia di vincere anche qui, dove un trofeo viene festeggiato quanto un Mondiale. Pepe lo sa, a suon di parate vuole costruire le fondamenta su cui poggiare le speranze di vittoria. Con lo sguardo fisso solo al suo presente azzurro, come solo i grandi sanno fare.
Articolo modificato 7 Dic 2013 - 10:41