Non è facile giocare nel Napoli, in particolar modo se sei un attaccante ed hai sulle spalle, anzi, sui piedi, la maggior parte del peso della felicità dei tifosi partenopei. Non è da tutti vestire quella casacca, così bella e portatrice di soddisfazioni ma al contempo con un valore ed un onere morale come poche, in una città che vive quasi esclusivamente di calcio. Tutto ciò Gonzalo Higuain lo sa bene, lui che un campione lo è già e che nella sua splendida carriera ha conosciuto palcoscenici ancor più blasonati, punta di diamante della Nazionale argentina con un corposo passato in forza al Real Madrid dopo essere cresciuto nel River Plate. Dei top club per un top player che quando è arrivato il momento della scelta di cambiare il suo destino non ha avuto paura di incamminarsi verso l’ignoto sentiero azzurro, con la consapevolezza di poter presto diventare il punto di riferimento non solo di un club in progress ma di una squadra simbolo della rivalsa sociale e di un’intera città.
Il 27 luglio di questo anno El Pipita, come ormai lo chiamano tutti, viene ufficializzato dal Napoli. Un sogno per molti, che fino a quel momento lo avevano soltanto visto in tv al fianco di Leo Messi in Nazionale o di Cristiano Ronaldo in Spagna. Sceglie la maglia numero nove, quella dei veri bomber. Da quel momento, dopo un inizio in salita in attesa di recuperare la migliore forma fisica, ha lavorato in sordina dimostrando con il tempo, un grande spirito di sacrificio e tanta pazienza, di poter essere anche a Napoli un grande fuoriclasse, trascinando la squadra verso importanti vittorie. Dieci gol stagionali, tre in Champions e sette in campionato gli hanno spianato la strada per entrare di diritto nei cuori dei tifosi partenopei i quali lo hanno subito eletto nuovo leader degli azzurri per grinta, carattere e qualità tecniche al di sopra della norma. Anche quando non si rende protagonista con eurogol da cineteca, è di esempio per i compagni, aiutando tutti i reparti con umiltà e continuità, creando assist e giocate di classe. Non è da tutti rappresentare il Napoli nel Mondo ed il Pipita già lo sa, anche oggi, nel giorno del suo compleanno. Ventisei candeline da spegnere, alla vigilia di una Champions che invade il cuore e la testa. Altri mille di questi giorni partenopei Gonzalo, con la speranza di poter sempre trascinare il Napoli verso nuovi traguardi e spumeggianti vittorie. Poi chissà se proprio al momento di esprimere il desiderio, un pensiero sarà rivolto proprio alla gara di domani contro l’Arsenal. Tentar non nuoce.
Alessia Bartiromo
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