In allenamento occhi puntati sulla difesa e sui calci piazzati

Dal miele al fiele. Il punticino contro l’Udinese e il ritorno sulla terra bruciano ancora perché hanno contribuito a svuotare i barili di melassa che avevano irrorato l’ambiente azzurro fino ad adesso. Lasciare cinque punti al San Paolo nelle ultime due partite casalinghe non fa perdere la trebisonda a Benitez. Insomma, non è questo il clima migliore per preparare la sfida con l’Arsenal. Benitez lo sa bene. E ieri mattina, a Castelvolturno, ha tenuto a lungo i suoi a rapporto. Lo fa sempre e l’incontro della mattinata non passerà alla storia per essere stato diverso dagli altri. Diversa è la vigilia: perché domani c’è la capolista della Premier con cinque punti in più di Liverpool e Chelsea. Nessuna strigliata, nessun rimprovero. Né a Fernandez né ad altri. Rafa ha stile e classe da vendere per poter alzare la voce, per potersi far vedere infastidito o arrabbiato con il gruppo. Con il suo gruppo. Invoca pazienza quando parla in pubblico. Ed è paziente in privato. Sempre. In ogni circostanza.

Il buonista Benitez non si trasforma in leopardo neppure a poche ore dal supermatch con l’Arsenal, le zanne e gli artigli li sfodera solo per difendere la squadra. E così ai suoi ha spiegato con tono deciso cosa non vuole vedere domani in Champions: niente errori individuali, nessun regalo, basta disattenzioni su palle inattive. Soprattutto questo è il tasto su cui ha battuto di più: attenzione ai calci d’angolo, ai rilanci su calci di punizione e a tutte quelle situazioni di palla ferma che il Napoli ha mostrato di soffrire in maniera maledetta negli ultimi tempi. Benitez ha spronato la squadra badando bene a non trasformare mai gli appunti in rimproveri. In perfetto Rafastyle. Per battere l’Arsenal serve una gara perfetta, il succo del suo discorso. Condito da frasi ben precise: i Gunners sono una delle migliori formazioni d’Europa quindi per andare avanti dobbiamo giocare come contro il Borussia Dortmund al San Paolo. Anzi, persino meglio. Eccole, dunque, le istruzioni del professore di Madrid. Sa bene che davvero è impresa complicata vincere con tre gol di scarto perché l’Arsenal quest’anno ha preso tre gol solo in un’occasione: il 15 agosto contro l’Aston Villa. E addirittura bisogna risalire al 12 febbraio 2012, ottavi di Champions, contro il Milan per trovare un ko con più di tre gol di scarto dei londinesi: quella notte finì 4-0. Oggi il Napoli torna ad allenarsi di mattina.

Le ore corrono lente, la storia si avvicina. Quella di domani è la ventunesima partita ufficiale degli azzurri in questa stagione, ed è la più importante. Per questo si affiderà a quelli che fino ad ora hanno giocato di più. Reina, che ancora ha lavorato per conto suo, ha ancora qualche piccolo dubbio: la scelta di giocare dipende solo da lui. Mertens è in vantaggio (netto) su Lorenzo Insigne mentre Callejon andrà in campo di sicuro prima di tirare il fiato contro l’Inter. Per Rafa non è ancora giunto il momento di sfidare il suo passato né di pensare al suo predecessore Mazzarri. In difesa anche se da più parti spingono perché Benitez si affidi a Paolo Cannavaro, il tecnico del Napoli dovrebbe schierare Britos al fianco dell’intoccabile Albiol. Quello di Cannavaro sta diventando questione spinosa: il capitano (ormai ex) non va in campo dalla gara con la Roma dove non fu impeccabile. Come non lo sono stati Britos e Fernandez negli ultimi tempi. Magari l’uomo che con la maglia azzurra ha giocato 238 volte meriterebbe quanto meno un’altra chance.

FONTE Il Mattino

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