Chiaro e conciso il pensiero di Rafa Benitez: “La matematica in Champions? Parlatemene ancora”.
L’allenatore del Napoli, che ha scritto un articolo, di proprio pungno, per il quotidiano inglese “The Indipendent“, ha parlato della mancata qualificazione in Champions e dei retroscena avvenuti.
Dalle righe, scritte da Don Rafè, si evince il piccolo sfogo dell’allenatore spagnolo, dovuto al destino beffardo, che ha interrotto il cammino degli azzurri in Champions League: “Abbiamo raccolto 12 punti, battuto l’Arsenal al San Paolo e non ci siamo qualificati lo stesso. L’ultima squadra che ha fatto gli stessi punti ed ha avuto lo stesso nostro destino è stata il PSG nel 1997. Cosa puoi fare? Noi guardiamo allo Zenit di San Pietroburgo che ha superato il girone con soli 6 punti. Ripeto… cosa puoi fare?!”
Il tecnico azzurro continua: “E’ un mix di emozioni forti e l’unica non è il disappunto. C’è tanto orgoglio dentro di noi, che stiamo diventando giorno dopo giorno una buona squadra e lo abbiamo dimostrato contro i Gunners. Abbiamo battuto una grande squadra come l’Arsenal con intensità di gioco e con tanta passione. Abbiamo mostrato a tutti come il Napoli sia un team che sta crescendo bene.
Benitez racconta il retroscena della sfida giocata con’un orecchio, più che un occhio, alla gara di Marsiglia: “Fare calcoli in base ai risultati è stato molto difficile per noi. Sapevamo che se il Borussia avesse battuto i francesi, avremmo dovuto vincere con l’Arsenal con tre gol di scarto. Ovviamente, non ci aspettavamo un passo falso del Dortmund, infatti il nostro piano era quello di segnare un gol al più presto. Non ci siamo riusciti subito ed allora abbiamo dovuto riprovare e riprovare ancora, anche se non è facile, perché l’Arsenal è micidiale nelle ripartenze.
“Il Borussia ha immediatamente segnato, ma dopo pochi minuti il Marsiglia ha pareggiato e nulla è cambiato fino all’87’. In quei minuti ho ripetuto ai giocatori di attenerci al piano, senza pensare agli altri. Ad un certo punto, però, dopo che il Dortmund era passato in vantaggio a tre minuti dalla fine, si è sparsa la voce di un altro gol del Marsiglia, che ha fatto esplodere lo stadio ed i giocatori, ovviamente, hanno pensato al pareggio dei francesi. Capite ora perché dico di non attenersi alla matematica? In questi casi bisogna mantenere la calma, la mente dei giocatori deve rimanere vuota, non deve fare pensieri. I giocatori devono pensare a fare bene i passaggi, chiudere gli spazi o fare gol, non altro. Io, comunque, dissi ai ragazzi, anche dopo il gol del Borussia, che ce la potevamo fare, ma il problema per noi è stato che il gol di Callejòn è arrivato troppo tardi, così come quello di Higuain.
I giocatori, una volta terminato il match, hanno capito realmente, che non c’era stato nessun altro gol del Marsiglia”.
Rafa ha concluso così: “Ora però siamo in Europa League, io ho vinto questa coppa due volte, con due squadre diverse, Valencia e Chelsea, quindi la sfida è di vincerla per la terza volta, con la terza squadra diversa”.