Sei partite, tra aprile e maggio scorsi, in cui sono coinvolte squadre campane, con i risultati predefiniti senza, però, poter individuare alcun giocatore o tecnico che possa essere stato corrotto: il secondo filone dell’inchiesta sul calcioscommesse coinvolge anche Salernitana, Nocerina, Benevento, Avellino e Juve Stabia.
Le prime tre squadre, nell’ordinanza di custodia cautelare, sono appena citate dalla presunta banda, il team di Castellammare, invece, è al centro di due intercettazioni in relazione alla partita Cesena-Juve Stabia del 4 maggio. Secondo i giudici, dopo la prima inchiesta relativa alle partite di calcio del 2011, in cui c’è anche un accenno a Chievo-Napoli del 2 febbraio 2011 (finita 2-0), una serie di protagonisti di primo e secondo piano della banda del calcioscommesse prudentemente interrompe le attività illecite per riprenderle a inizio 2013 «sia pure a livelli più modesti, sia per le partite interessate (più raramente quelle della massima serie) sia per le somme investite».
Uno degli indagati ritenuto tra gli organizzatori del gruppo di scommettitori sulle partite truccate, Salvatore Francesco Spadaro, riprende i contatti con Cosimo Rinci, «fonte delle informazioni sulle partite» e con Fabio Bruno Quadri «che è colui che procurerà il finanziatore, cioè il cinese Qiu Wangyi, detto Massimo».
Si riparte per dedicarsi a partite di serie B o Lega Pro. Secondo quanto emerge dai documenti del tribunale di Cremona, però, tutto il filone 2013 dell’inchiesta si regge sulle intercettazioni in cui si parla di risultati certi di alcune partite senza che però vengano mai individuati i calciatori o i dirigenti che si sono fatti materialmente corrompere. «La prova che si trattasse di corruzione non si trova in modo diretto con riferimento a tutte le partite», ammette il Gip Guido Salvini.
Quello che è accertato è che il gruppo di scommettitori che fa capo a Spadaro si scambia informazioni sui risultati finali delle partite (alcune volte pure sbagliando pronostico). Finisce così sotto tiro Salernitana-Melfi del 7 aprile scorso, conclusasi con la vittoria dei granata per 2-1: dopo essere passati in svantaggio i padroni di casa ribaltarono il risultato con una doppietta di Mounard, grazie anche alla collaborazione del portiere lucano Scuffia che si fece sfuggire di mano il pallone che rotolò in porta. La vittoria avvicinò la Salernitana alla promozione.
Nel mirino anche Benevento-Latina, sempre del 7 aprile, con il gol partita di Marotta. Per le partite del 28 aprile, gli inquirenti intercettano una telefonata in cui Rinci indicava a Spadaro su cosa scommettere. La conversazione è quasi telegrafica: le scommesse sono sull’1 di Avellino, risultato che viene confermato visto che gli irpini battono l’Andria 4-0, e sull’1 di Benevento, risultato completamente errato visto che i sanniti vengono battuti in casa dalla Nocerina 2-1. Nonostante l’errore, le partite «azzeccate» consentono al gruppo di incassare circa seimila euro. Due sono le intercettazioni che riguardano Cesena-Juve Stabia del 4 maggio 2013, finita 3-1.
Come ammettono gli stessi giudici, nel lotto delle scommesse di quel giorno sono la metà dei pronostici vengono centrati dagli indagati, tra questi anche la partita di Cesena. Secondo quanto emerge dalle conversazioni nel mondo delle scommesse tutti puntavano sull’X, ma Cosimo Rinci, intercettato, ripete più volte di essere sicuro che il Cesena vincerà, come poi avviene davvero. L’ultima partita sulla quale c’è qualche dubbio è Juve Stabia-Verona dell’11 maggio finita 0-3. Questo secondo filone dell’inchiesta si basa tutto su intercettazioni e deduzioni investigative, senza che nessun giocatore o dirigente delle squadre campane sia coinvolto nel nuovo capitolo del ciclone calcioscommesse.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 19 Dic 2013 - 08:38