Ancora una volta nemici, il Napoli e Astori. Eppure stasera non doveva essere così: questa volta il difensore centrale ex del Milan avrebbe dovuto giocare questo Cagliari-Napoli con la maglia azzurra. E invece, non sarà così. «Rispetto Higuain, credo che sarà un avversario complicato da affrontare», spiega il ragazzo lombardo che gioca in rossoblù dal 2008. Peccato, perché i due avrebbero dovuto giocare insieme. Questa estate sembrava tutto fatto: nella difesa del RafaNapoli come centrale destro Benitez aveva scelto Albiol e come centrale sinistro De Laurentiis aveva optato per Astori. Una bella coppia, non c’è che dire. Una corte estenuante, fatta di inseguimenti e retromarcie. Come quando dopo l’ultima sfida al San Paolo il patron della Filmauro gelò tutti con un tweet: «Vittoria dedicata a Cellino, Astori e Nainggollan». Un modo per far intendere che trattative ce ne erano state ma che qualcosa non era andato per il verso giusto.
I rapporti tra Cellino e De Laurentiis in fondo sono sempre stati cordiali: la simpatia resiste, nonostante le frecciate. Pur di acciuffare il terminator che Prandelli continua a tenere sulla corda, il presidente del Napoli aveva anche alzato l’offerta con Cellino: quasi 14 milioni. A Ferragosto sembrava tutto fatto anche se non ancora ufficializzato. Poi saltò tutto. Pare, per il veto proprio di Benitez. Pare che il feeling con De Laurentiis non sia mai tramontato. E per gennaio un pensierino il presidente azzurro pare lo stia facendo. Il gigante milanese questa sera non farà sconti, non avrà alcun trattamento di riguardo nei confronti di coloro con cui avrebbe dovuto dividere gioie e dolori. I suoi 188 centimetri di altezza, i suoi 80 chili di muscoli saranno unicamente al servizio del Cagliari.
Così come quelli di Albiol saranno al servizio del Napoli: lo spagnolo di ghiaccio che ha impiegato davvero pochi mesi per far capire di che pasta è fatto. Uomo, prima ancora che giocatore, tutto d’un pezzo. Duro, ma leale. Arcigno, ma sincero. I tifosi napoletani lo conoscono ormai bene e lo adorano proprio per questo. I due hanno in comune il fatto che nei rispettivi spogliatoi sono trattati come dei santoni. Rispettati e venerati. Destini incrociati: Albiol aveva lasciato Valencia per il Real Madrid nel 2008, Astori il Milan per il Cagliari lo stesso anno. La fedeltà nel calcio è cosa rara. Raul ha scelto Napoli per Rafa, Astori voleva lasciare Cagliari per cominciare a vincere qualcosa d’importante.
La delusione per la mancata partenza dalla Sardegna gli è costata due gare in panchina all’inizio della stagione. Poi è tornato quello di sempre. Ora sembra nuovamente sul mercato: a luglio del 2012 ha piantato in asso i dirigenti dello Spartak Mosca rinunciando a un quadriennale da 2 milioni a stagione rimanendo a Cagliari. I due segnano davvero col contagocce: negli ultimi quatto anni, Albiol di gol ne ha fatti appena 2 (a maggio scorso con il Malaga e un altro in Champions nel dicembre 2009 a Marsiglia) e Davide solo uno in più (l’ultimo in un Cagliari Inter 2-2 del 7 aprile 2012).
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 21 Dic 2013 - 09:22