Serviva un suo colpo d’ala, o di genio, o di fortuna per rovesciare l’andazzo della serata cagliaritana. E così non è stato. Gonzalo Higuain regala su rigore il gol del punticino. Solo quello, niente di più. La delusione è grande, lo si capisce da come esce dal campo, da come protesta per le perdite di tempo dei sardi nel finale di partita. Per come se la prende per il modo con cui i rossoblù fanno festa dopo il 90′. Eppure, da quando è a Napoli mai Gonzalo ha segnato con questa continuità. Quasi un fenomeno. Un mese di fuoco per il Pipita che a dicembre ha segnato cinque gol in cinque partite. Champions compresa. Un mese così non lo viveva da un pezzo. In questa maniera quel sogno che ogni numero nove che si rispetti ha nel cassetto, si avvicina: la vetta della classifica dei cannonieri. Si è fermato solo contro l’Inter, poi per il resto si è scatenato. Al momento del rigore non ci sono stati dubbi: se contro l’Inter Pandev ha sottratto la palla dal dischetto a Lorenzo Insigne, Goran neppure ci ha provato con l’argentino. Conosce le gerarchie, il macedone. E dopo aver mandato su tutte le furie Benitez sette giorni fa, non ha voluto fare il bis.
Gonzalo non ha incantato, sia chiaro. Eppure comincia a firmare valanghe di gol e di elogi. Strano destino: era destinato alla panchina nel Real Madrid dei fenomeni, finché non è arrivato il Napoli e Gonzalo è salito al volo sul predellino. Ora Higuain ha uno scompartimento di lusso, adatto al suo lignaggio, e ringrazia a modo suo, segnando. Non è stato certamente il Napoli più bello, il gioco è torna indietro di qualche settimana, quando gli azzurri arrancavano senza riuscire a salvare la pelle. Il punticino è piccolo come il Napoli di ieri e Gonzalo questo lo sa. Non c’è lieto fine, nella notte natalizia di Cagliari. Eppure Gonzalo continua a non tradire mai. Ed è un pezzo che non tradisce. La cooperativa azzurra del gol trova il suo capomastro: in una squadra dove un gol fino ad adesso non è stato negato praticamente a nessuno (tranne a Insigne, per la verità). Higuain adesso è il primo della classe dopo essere riemerso dalle nebbie dopo un mese, quello di ottobre, in cui molti si erano messi a piangere di nostalgia per Cavani. La notte di Cagliari è comunque triste, nonostante il gol: la Juve e la Roma sembrano allontanarsi troppo dopo questo pareggio senza gloria.
FONTE Il Mattino
Articolo modificato 22 Dic 2013 - 11:02