Troppi errori, troppi orrori.
I flop del Napoli, quest’anno, non sono i giocatori, nel complesso, bensì i loro “errori individuali”.
Così vengono chiamati, spesso vengono oscurati dalla buona prestazione della squadra, quando si vince, mentre vengono alla luce, quando si perde, anche perché, con ogni probabilità “se ne vedono delle belle”.
L’errore di Maggio a Cagliari, è uno degli ultimi in ordine cronologico, ma non il solo.
Su tutti, spicca il nome di Paolo Cannavaro, criticato aspramente dopo le disattenzioni con Sassuolo e Roma.
Esatto, disattenzioni… così possono essere definiti: misfatti dovuti a causa di una concentrazione non adeguata.
Tanti ce ne sono stati, quello di Rafael con l’Udinese, quello di Britos con il Parma, quelli di Armero in più di una partita… e tanti altri.
Gli errori individuali, non sono però, solo quelli decisivi, come giustificare i tanti, troppi passaggi sbagliati da Inler nella seconda parte della stagione disputata fin ora? Maggio sbaglia troppi cross, Insigne punta sempre meno l’uomo e finisce col diventare prevedibile, si potrebbe continuare a criticare, ma poi arrivano le vittorie che mostrano segnali di crescita, mostrano forza e grinta della squadra nel complesso e fanno cessare le critiche per un po’.
La squadra ha dimostrato, spesso, di valere molto nel complesso, ha dimostrato che gli acquisti sono stati giusti… allora come mai ci sono ancora queste critiche?
Forse basterebbe un po’ di concentrazione in più, per evitare “disattenzioni” o “errori individuali”.
Articolo modificato 23 Dic 2013 - 15:33