Gli anni passavano, il Napoli cresceva nella qualità, nelle ambizioni, nella mentalità.
De Laurentiis cambiò quasi completamente le carte in tavola: via il DG Pierpaolo Marino, nonostante il rinnovo solo pochi mesi prima e l’allenatore Roberto Donadoni, reduce da 7 punti in 7 partite. L’arrivo del dirigente sportivo Bigon (figlio di Alberto, l’allenatore che portò al Napoli il secondo scudetto) e il livornese Walter Mazzarri.
La sessione estiva, inoltre, portò tanti giocatori che avrebbero dato un contributo importante alla squadra azzurra: Nella sessione estiva del calciomercato vennero acquistati Fabio Quagliarella dall’Udinese, Luca Cigarini dall’Atalanta, Hugo Campagnaro dalla Sampdoria, Juan Camilo Zúñiga dal Siena, Morgan De Sanctis dal Sivigli ed Erwin Hoffer dal Rapid Vienna e tante cessioni quali Andrea Russotto – non riscattato – rientrò al Bellinzona, Luca Bucci si svincolò a fine contratto, mentre Daniele Mannini venne ceduto in comproprietà alla Sampdoria nell’ambito dell’operazione Campagnaro. Cristian Bucchi, rientrato dal prestito all’Ascoli, passa al Cesena con la medesima formula. Sempre con la formula del prestito, vennero ceduti Samuele Dalla Bona ai greci dell’Iraklis, Nicolas Navarro al River Plate, Marcelo Zalayeta al Bologna e Luigi Vitale al Livorno. Vengono, inoltre, risolte le comproprietà di Maurizio Domizzi e György Garics, che passarono interamente a Udinese e Atalanta rispettivamente, oltre a quelle di Biagio Del Giudice e Tommaso Romito, che passarono all’Aversa Normanna ed al Pescara, mentre venne rinnovata con il Siena quella di Emanuele Calaiò. Nell’ultimo giorno di calciomercato, a campionato già iniziato, vennero ceduti Manuele Blasi in prestito al Palermo e Francesco Montervino a titolo definitivo alla Salernitana.
Mentre in quello invernale venne acquistato Andrea Dossena dal Liverpool e vengono ceduti Matteo Contini al Real Saragozza, Jesús Dátolo all’Olympiakos, Samuele Dalla Bona (di ritorno dall’Iraklis) al Verona e Piá al Torino, tutti con la formula del prestito con diritto di riscatto.
La stagione si aprì il 16 agosto 2009 con il terzo turno di Coppa Italia, in cui il Napoli battè gli acerrimi avversari della Salernitana per 3 a 0 con le reti di Maggio, Lavezzi e il nuovo arrivato Hoffer.
I soli 7 punti in 7 gare spinsero De Laurentiis a cambiare volto all’allenatore, ingaggiando Walter Mazzarri che esordì per la prima volta al San Paolo il 18 ottobre 2009 con una vittoria agli ultimi minuti della squadra partenopea con i goal di Quagliarella e Maggio.
Gli animi dei giocatori iniziarono ad essere più distesi, il gioco del nuovo tecnico piaceva e i risultati arrivarono l’uno dietro l’altro: nessuna sconfitta nel girone di andata e ben 26 punti in 12 partite.
Il girone di ritorno si aprì con un pareggio privo di goal al San Paolo contro il Palermo di Cavani ma le soddisfazioni accompagnarono gli azzurri per tutto il girone di ritorno con la vittoria sulla Juventus e i pareggi con le blasonate Inter, Milan e Roma.
L’ultima giornata di campionato regalò una sconfitta agli azzurri ma anche la qualificazione diretta in Europa League, terminando il percorso a +4 dalla Juventus.
il nuovo sponsor tecnico fu la Macron, con cui la società partenopea stipula un contratto triennale.
I tre napoletani con più presenze furono il portiere De Sanctis e i due centrocampisti Gargano e Marek Hamsik e lo slovacco, inoltre, sarà il capocannoniere del Napoli con 12 goal totali, seguito subito da Quagliarella (11 goal).
I tifosi si riconfermarono l’uomo in più con ben 40.797 spettatori di media.
Il Napoli di Walter Mazzarri volava sempre più in alto, il progetto De Laurentiis stava avendo i suoi, seppur ancora acerbi, frutti.
Articolo modificato 6 Gen 2014 - 11:40