Ci risiamo: perché si entra nel frullatore, si disfano le valigie e si riparte in fretta, con la palla al centro alle 21 (di domani sera) e l’intenzione di prendersi un pezzettino di gloria. Scherzi a parte, è già vigilia di Napoli-Atalanta: e vabbè che il fascino della FA Cup stordisce, ma pure qua si fa sul serio, si procede per arricchire la stagione (ed eventualmente la bacheca), si organizza il presente ma anche il futuro, perché poi tornerà il campionato, si ripartirà verso Bologna. E allora, la pura legge del turn-over diviene un’esigenza e il lunedì mattina ha una sua funzione: chi s’è speso a Verona procede con il defatigante, chi ha osservato da lontano si scalda, studia i movimenti, comincia a calarsi in un ruolo che può essere il suo.
DIFESA. Rafael resta tra i pali, consegnati da Reina (ancora differenziato) e difesi con naturalezza; ma cambia la linea a quattro davanti al portiere e, volendo evitare stravolgimenti, si procede con cautela. Maggio ha giocato tanto – e però sta bene – ma l’ipotesi di farlo riposare ha un senso e Réveillère, d’altro canto, è uno che a destra ci va con piacere; magari il mancino che entra sarà Britos, che è ricomparso nel finale del Bentegodi e che può garantire certezze al fianco di Fernandez (o anche di Albiol): non essendoci Cannavaro, non esistono altre possibilità, con Armero che resta sulla corsia di sinistra.
CENTROCAMPO. La Coppa Italia serve poi a far minutaggio, ad accumulare esperienza: ne ha bisogno Radosevic, al quale comunque Benitez sta concedendo qualche presenza per accrescerne la considerazione; uno dei mediani è già individuato e l’altro uscirà dall’inevitabile ballottaggio tra Dzemaili e Inler, che magari finiranno per ritrovarsi in una staffetta per non consumarsi più di tanto.
TREQUARTI. E qui Benitez ha soltanto l’imbarazzo della scelta: per cominciare, niente male ritrovare Marek Hamsik una cinquantina giorni dopo. Una maglia sarà dello slovacco e la partita con l’Atalanta diventa un test significativo. Tutto ruota intorno al capitano, che potrebbe avere Insigne a sinistra e uno tra Mertens e Callejon a destra: Pandev preferisce giocare centralmente (anche se si è disimpegnato a sinistra) e comunque la rotazione induce a pensare che il macedone debba riposare un pochino.
L’ATTACCO. Ma Higuain conviene farlo fermare per una sera e tenerlo fresco per il Bologna? E Zapata offre già sufficienti garanzie per un posto da titolare? O, altrimenti, si può pensare ad un Callejon part-time ad inventarsi centravanti? I dubbi sorgono inevitabili e magari va a finire anche che lì davanti, avendo abbondanza e uomini che sanno trasformarsi, ci stia proprio Pandev. Però un pensierino a Zapata centravanti è legittimo, anche per fargli vivere (dopo il pomeriggio di Marassi, contro il Genoa) un’altra gara da protagonista, sin dal fischio d’avvio d’una gara. Però c’è in palio un quarto di nobiltà, ch’è la Coppa Italia: in Inghilterra è un’altra cosa, ma vincere aiuta a vincere…
FONTE Corriere dello Sport
Articolo modificato 14 Gen 2014 - 09:12