Il calcio è fatto di numeri e quelli che contano di più sono i gol.
Sono solo diciassette le reti segnate dal Bologna in questo girone di andata: pochi per una squadra che di solito taglia il traguardo della salvezza in tempi più brevi rispetto alle altre concorrenti. Il problema principale riguarda proprio la mancanza di un vero bomber che trascini la squadra verso l’obiettivo.
Nella stagione precedente i rossoblu schieravano come centravanti Gilardino, autore di tredici gol, sostenuto anche da prolifici e efficaci trequartisti, come Diamanti con sette reti, Kone e Gabbiadini con sei. Dunque, il reparto offensivo era il punto di forza del Bologna che solo con questi quattro attaccanti mise a segno trentadue dei quarantasei timbri, con i quali ottenne la salvezza con largo anticipo.
Nella stagione in corso, invece, non ci sono più talenti come quello di Gabbiadini e non ci sono più esperienza e fiuto del gol come quello di Gilardino. Diamanti e Kone si caricano sulle spalle il peso intero delle responsabilità di trascinare la squadra verso una serena Seria A anche per la prossima annata, ma che tanto serena non si rivela, perché i due rossoblu non rendono come nello scorso campionato: solo quattro marcature per parte, bottino poverissimo per poter affrontare tranquillamente la stagione, se si considera che tra gli azzurri Dzemaili ha realizzato lo stesso numero di reti dei singoli felsinei e non è neanche titolare, mentre Higuain ha realizzato più gol anche sommando le segnature dei due rossoblu.
Dunque, quello che ha il Napoli, manca al Bologna. Il gol sta diventando sempre più un vero e proprio tabù, come lo dimostra il fatto che nel nuovo anno i rossoblu sono ancora a secco di gol all’attivo, contro un Napoli che tra campionato e Coppa Italia ne ha già realizzati otto.
Per questo motivo gli azzurri sono più che favoriti nella sfida di domenica, ma il calcio ci ha dato un insegnamento importante: occhio ai colpi di coda.
Articolo modificato 17 Gen 2014 - 17:21