Era un semplice “scarto” a luglio, quando arrivò tra l’indifferenza del popolo napoletano preoccupato e intento a decifrare il futuro di Edinson Cavani. Col tempo ha dimostrato le sue grandi capacità e ha salvato e trascinato più volte da solo l’intero reparto che più preoccupa Rafa Benitez e il suo staff. Raul Albiol non ama gli elogi così come la vita mondana, ama agire in silenzio e dimostrare sul campo il suo talento e le sue capacità. Silenzioso ma allo stesso tempo duro e forte, sin da subito è diventato il leader sia in campo che fuori, in quello spogliatoio poliglotta e cosmopolita grazie alla sua grande esperienza accumulata sia al Real che nella Spagna di Del Bosque. Benitez gli ha affidato le chiavi della difesa e il buon Raul ha fatto il massimo per farla crescere e diventare il meno perforabile possibile. Ci è riuscito in parte, fin quando le sue energie psico-fisiche erano al top e la lucidità ai massimi livelli. Ora sta pagando lo scotto di essere lo “stakanovista” del Napoli e Benitez deve iniziare a riflettere su come tutelare quel top-player scoperto sin dai tempi del Valencia e voluto fortemente nella sua seconda parentesi italiana.
SEMPRE IN CAMPO – Arrivato dal Real per 9 milioni di euro, Albiol voleva finalmente avere la possibilità di essere titolare ma soprattutto di poter avere un minutaggio importante così da assicurarsi i prossimi Mondiali in Brasile. A Napoli ha trovato qualcosa in più di ciò che si aspettava. Una piazza vogliosa di vincere e di fare bene, una carica importante per chi, al Real, era un semplice rimpiazzo e aveva disputato solo 1878 minuti in totale contando tutte le competizioni. Fin ad ora, in maglia azzurra ha disputato già 2197 minuti, superando di gran lunga il rendimento dello scorso anno sia in termini quantitativi che qualitativi. Sempre in campo, tranne che con il Sassuolo, in panchina al posto di Cannavaro, che con il Livorno, fuori per un problema agli adduttori dopo il match con l’Arsenal all’Emirates, Albiol ha permesso al Napoli di portare a casa punti importanti ma soprattutto di far crescere prima Britos e poi Fernandez, facendo riscoprire ad entrambi il termine “continuità“.
PERIODO DI APPANNAMENTO – Dopo un girone d’andata da SuperMan e una Champions disputata su altissimi livelli, ora lo spagnolo sta avvertendo un po’ di stanchezza e il fiatone è più che visibile durante le sue ultime prestazioni. Con il Bologna prima si è fatto scappare Bianchi nell’azione del vantaggio emiliano, poi nel finale si è perso proprio lo stesso attaccante bolognese non resistendo ad un contatto veniale in area di rigore. Benitez guarda tutto ciò con un pizzico di apprensione. Don Rafè sa di non avere un leader in panchina ed ecco perchè sta spingendo sul mercato per avere un nuovo difensore. Uno stopper capace di far rifiatare Albiol nei momenti del bisogno e affiancarlo nei match clou, per costruire una corazza di ferro intorno al Napoli. Una protezione importante dunque, che possa essere la base per i successi futuri con a capo magari un leader iberico, quel leader stakanovista chiamato Raul Albiol.
Sabato Romeo
RIPRODUZIONE RISERVATA