Un Napoli da film horror, ma di quelli che c’è bisogno di mettere le mani davanti agli occhi quando si vedono certe scene. Il (Real) Chievo è sceso in campo caparbio e determinato per conquistare i tre punti, sarebbe, in realtà, dovuto succedere il contrario dopo il blando pareggio contro il Bologna ma ancora una volta si è vista una squadra priva di motivazioni e personalità.
Pali, traverse e palle più facili da mettere in porta che da sbagliare, hanno condito il tutto.
Sardo (chii?), napoletano, uno che la porta non la vede mai, ha avuto la gioia di poter arrivare a due goal in carriera grazie al Napoli che, a detta sua, è la squadra per cui ha sempre tifato. In un’intervista affermò “Se dovessi segnare, non esulterei“. Si è visto, ci mancava solo che si fosse tolto la maglia e sarebbe stato lo spettacolo perfetto.
Notte fonda al San Paolo, fischi ovunque, assordanti! Tutti erano increduli, il tempio sacro dei napoletani non poteva essere umiliato così. Si dice che sia l’uomo l’artefice del proprio fato e il Napoli ha deciso che il suo è quello di soffrire.
Il ritorno di Hamsik e l’esordio di Jorginho sono passati in secondo piano, importavano solo (i mancati) tre punti per non mettere ancora più in bilico il terzo posto, la Fiorentina non è poi così lontana.
Dovendo paragonare questa partita ad una canzone, verrebbe subito in mente “thriller” di Michael Jackson, zombie e spavento insomma. Tra gli spalti urlano a gran voce nuovi acquisti, il problema più evidente, però, è un altro: la mancanza di personalità. Quella purtroppo non si compra.
È ora di riaprire gli occhi, non è detto che un film horror non possa concludersi in modo felice.