Ieri, nel “tempio del calcio di Fuorigrotta” sono accadute tante cose, delle quali tutti hanno detto tutto ed il contrario di tutto.
In pochi, però, hanno incentrato sguardo ed attenzione su uno striscione esposto in curva: “GIANLUCA NON MOLLARE”.
Tale messaggio di incoraggiamento era dedicato al massaggiatore e fisioterapista Gianluca Santoriello che in passato ha lavorato nel settore giovanile del Napoli e che attualmente si prende cura di muscoli ed anima delle calciatrici del Napoli Calcio Femminile, il quale, colpito la scorsa settimana da un malore è attualmente ricoverato in ospedale.
Il destino dei “massaggiatori” è strano: vivono una “partita nella partita” che si protrae all’infinito, corrono ed accorrono quando c’è bisogno di loro, dentro e fuori dal campo, sono anime premurose, generose, apprensive, scrupolose, inesauribili fonti di cure ed energie da imprimere a muscoli ed umore, vivono il match con uguale se non maggiore partecipazione, emozione e coinvolgimento dei calciatori che danno forma e calci alla gara, senza mai vedersi tributare standing ovation nè finire in sala stampa al cospetto di microfoni e riflettori.
Sulle loro spalle gravano borsoni pregni di acqua, sali minerali, tensione, doveri, responsabilità, insieme a tanti oneri e pochi, ma sinceri onori.
Solo le anime più genuine e semplici sono in grado di apprezzare ed ergere a “premio” un “grazie” pregno di riconoscenza, alla fine di una sfiancante giornata di lavoro, un sorriso, una pacca sulla spalla, i sentimenti, quelli che condiscono la vita conferendole quel gusto unico e sopraffino.
Gianluca è senza dubbio una di quelle anime.
E nessuno, meglio delle “sue ragazze” può raccontare quella trama di premurosa e umile umanità che imbastisce quell’anima tanto speciale: “Dopo aver siglato il suo secondo gol, Raffaella Giuliano è corsa verso la panchina per prendere la maglia che le ragazze hanno dedicato a Gianluca… – spiega l’allenatore del Napoli calcio femminile, Corrado Sorrentino – Gianluca non mollare, ti vogliamo bene!”
Quella maglia, frutto dell’affetto di un tifoso che ci teneva a far pervenire il suo messaggio di solidale supporto a Gianluca, riporta una “semplice”, ma incisiva frase: ”Noi ti aspettiamo, forza Gianluca”.
Ieri, proprio mentre il Napoli femminile era impegnato nella trasferta di Como, per affrontare una partita cruciale per agguantare la salvezza, Santoriello, a sua volta, disputava la sua personale “lotta per non retrocedere”.
Il Napoli ha pareggiato, Gianluca ha vinto manifestando segni di miglioramento.
La notizia, divulgata al termine del match, ha cosparso di gioia e commozione l’intero staff partenopeo, come confermano le parole del capitano, Valentina Esposito: “Ci hai fatto penare e stare in ansia, ma sapevo che ce l’avresti fatta, sei un osso duro e sapevo che non avresti mollato. Perché sei più di un fisioterapista: un amico, un fratello maggiore. Tant’è vero che l’infermeria era come un piccolo confessionale, mentre trattavi accuratamente i nostri acciacchi, parlavamo di tutto, con le ragazze scherzavamo su chi doveva essere trattata per prima, a chi dedicavi più tempo a chi meno, :)adesso saremmo tutte pronte a farti le terapie, proprio come tu le facevi a noi, ma le nostre mani non sono d’oro come le tue. Rimettiti in sesto, ti auguro una pronta guarigione.. Manchi troppo, Gianlu… Non vedo l’ora di riabbracciarti.”
Pensiero ricco d’affetto, anche quello esternato dall’estremo difensore azzurro, Sabina Radu: “Gianluca per me è una persona importante, nonostante voglia sempre rimandarmi in Romania e e soprattutto all’antidoping,:) ma adoro le nostre sfide a Candy crash:) ed è l’unico sempre sorridente e disponibile per tutti e dopo aver appreso la notizia di ieri sono felicissima, ho sempre saputo che non avrebbe mai mollato e così è stato.”
Roberta Filippozzi, invece, sfoglia l’album dei ricordi e ci regala istantanee ricche di sentimenti ed emozioni: “We weeeee, Gianlu! Sono la veronese, quella che ormai come dici tu “fa parte dell’arredamento del tuo studio a Pianura”. Usufruisco di questo messaggio per dirti semplicemente GRAZIE! Grazie per tutto l’impegno, l’amore, la passione e la professionalità che metti nel tuo lavoro. Grazie, per tutte le cose che mi hai insegnato e che continuerai ad insegnarmi… Grazie, per la pazienza e la disponibilità, grazie, per esserci sempre “ad ogni mia caduta”, per non avermi mai fatto mancare la forza per potermi rialzare e riprovare. Grazie, perché con quelle mani hai saputo fare dei veri “miracoli”! E ancora grazie, perché “se non ci fossi, bisognerebbe inventarti!” Questa era la frase che era stampata su una maglia che due anni fa ti dedicammo io e Mary (Maria Caramia). Ricordi? Per me, lo sai, non sei un “semplice” fisioterapista Gianlu, sei un amico! Ti aspetto presto (anche perché l’abbonamento Tecar 2014 già l’ho fatto!) per tornare in campo ancora una volta “insieme” e ti prometto che appena torni mi farò trattare gli adduttori! Sei forte, amico mio!”
Le parole di Emanuela Schioppo lasciano ben intuire il ruolo cruciale ricoperto dall’uomo e dal professionista Santoriello: “Ci sarebbero tante cose da dire su di lui, non basta un semplice foglio di carta per raccontarle, per raccontarlo. Chi ha avuto modo di conoscerlo, sa benissimo che persona è, quindi voglio spendere solo poche parole, dirgli grazie per aver lottato e continuare a farlo per uscire da una condizione che non gli appartiene. Grazie per avermi fatto credere nei miracoli e per avermi insegnato che, qualsiasi cosa accada, bisogna sempre lottare e mai mollare, perché, prima o poi, dopo la tempesta, giunge sempre il sole. Torna presto, tutti noi abbiamo ancora bisogno te: il campo, lo spogliatoio, la panchina … La tua seconda famiglia ti sta aspettando. A presto!”
Uno staff affiatato come una famiglia, come ribadiscono le parole di Salvatore Paternostro, un tassello di quel mosaico azzurro che porta il nome di “Napoli calcio femminile”: “Gianluca è una persona fantastica e disponibile. Simpatico, generoso, compagno di lavoro insostituibile, ma soprattutto un amico e sottolineo “amico” con il quale condivido la vita da 3 anni. Mi facevi preparare dei pranzetti prelibati “voto 10” in trasferta, per non parlare dei ritiri che abbiamo condiviso. Oggi ho capito che sei una roccia, ancora non ti sono spuntate le rughe in faccia, hai ancora tanto tempo da vivere… E poi, se non ci sei tu, alle tue “fidanzatine” chi li fa i massaggi!? Ti vogliamo bene, Gianlu!”
“Le fidanzatine”: quelle ragazze innamorate del calcio, alle quali il premuroso e scrupoloso lavoro di Santoriello consente di dare corpo e fiato ai loro sogni, così come attestano le parole di Manuela Rapuano: “Gianlu è il mio fidanzatino dello staff, guai a chi lo tocca… È il miglior massaggiatore che ho avuto e che ho! Ti voglio bene, Gianluuu!”
Quanto Santoriello sia stato spontaneamente abile a ritagliarsi un posto speciale nel cuore delle “sue ragazze” lo conferma anche Roberta Diodato: “Non ho mai trovato una persona più dolce, tenera, disponibile e tanto di cuore, quanto lo è Gianlu. Ho sofferto troppo in queste settimane e l’ho sognato più volte, non potevo accettare quello che stava accadendo, tutti pensavano al peggio, ma io, fin dall’inizio, ho creduto che tu, amico mio, potessi farcela, perché sei forte, sei un vincente e non molli mai e non vedo l’ora di riabbracciarti e sorridere insieme.”
Analogo è l’affetto radicato nelle parole di Anna Cafiero: “Voglio tornare al campo ed essere accolta di nuovo dal tuo: “Ciao Cicc, buonasera”, voglio tornare al campo e sapere che posso entrare nella tua stanza per scambiare due chiacchiere con te che poi verteranno sempre sullo stesso argomento: tu che mi vuoi organizzare appuntamenti al buio! E poi voglio tornare a beccarti nei corridoi e darti i bacetti sul testone. Dai Gianlu, ti aspettiamo tutte, senza di te non è lo stesso!”
Santoriello amato, coccolato e ricordato con smisurato affetto anche da chi, come Maria Caramia, ha concluso la sua esperienza calcistica all’ombra del Vesuvio: “Nelle mie due stagioni a Napoli ti ho detto infinite volte…”Se non ci fossi tu, giocherei la metà delle partite” e una volta, i e Filippozzi, ti abbiamo regalato una maglia con la scritta: “Se non ci fossi…bisognerebbe inventarti” ed è semplicemente la verità, Gianlu. Hai fatto i miracoli per mandarmi in campo tante volte, perché ci tenevi, perché sei un professionista e soprattutto un amico, sempre disponibile e pronto a regalare un sorriso! Ho infiniti ricordi di te, tutti bellissimi: i massaggi che mi facevano saltare per aria, le tecar, le maloox per il mal di stomaco, le pizze a casa tua con Ale e i bimbi, le risate in panchina, quando mi dicevi: “Se c’eri tu su quella palla era gol”… Gianlu, amico mio, ho sperato tanto in questi giorni e finalmente ieri è arrivata la notizia che tutti aspettavamo. Inutile dirti quanto mi hai reso felice, quanto ho sorriso dopo aver appreso che ti eri svegliato… Muoio dalla voglia di abbracciarti e presto lo farò. Tu, nel frattempo, continua ad essere forte e riprenditi del tutto… Brinderemo con un bel bicchiere di Primitivo, quello che ti piace tanto, te ne porto una cisterna, se vuoi! A presto… Ah, aspe’! Quando verrò, “vogl’ o massagg’!”
Così è anche per Caterina Kensbock, fisicamente a Londra, ma con il cuore, abbracciata alle sue compagne e a Gianluca: “Descriverlo in poche parole è quasi impossibile. La sua silenziosa e serena presenza ha dato sempre ad ognuna di noi una spinta in più, entravo a far terapia da un grandissimo fisioterapista e me ne uscivo consapevole di aver trovato una persona d’oro, un amico vero con cui condividere anche i percorsi personali… La notizia del suo miglioramento è stata una gioia pura e indescrivibile e, per ora, da lontano, posso abbracciarlo solo con le parole, ma forte, forte….”
La storia, umana e professionale, di Gianluca Santoriello, insegna che le sue mani danno in prestito al calcio valori, sentimenti e professionalità che troppo raramente appartengono a questo sport, sempre più cinico e sfrontato.
Pertanto, tutti gli “innamorati del pallone”, non possono che accodarsi alla preghiera, pregna di amore e speranza che vive nei cuori delle “fidanzate” di Gianluca Santoriello, della sua famiglia, dell’intera società del Napoli calcio femminile, dei suoi tifosi e di tutti coloro che vogliono ancora credere che le persone speciali meritino “il lieto fine”.
Di sicuro, Gianluca lo merita.
Luciana Esposito
Articolo modificato 26 Gen 2014 - 23:00