Si parla spesso di attaccanti, quelli forti e che fanno la differenza. Il dinamismo nel calcio lo regalano loro effettivamente, i goal li segnano principalmente loro. Il Napoli ha una rosa ricca di centravanti di qualità, chi non conosce il loro talento ormai?
Spesso, però, ci si dimentica di chi fa il lavoro di “copertura”, chi permette di fare goal e non di riceverli.
La squadra partenopea ha un una fase difensiva non all’altezza dell’attacco, anche un cieco se ne accorgerebbe, però ha un grande campione, talvolta sottovalutato e bistrattato.
Ieri al San Paolo contro il Chievo ha salvato un risultato tragico per il Napoli, perdere in casa propria con la piccola Chievo avrebbe, di conseguenza, portato una mole di commenti negativi non indifferente. Raul Albiol, anima degli azzurri, ha siglato la prima rete della sua avventura all’ombra del Vesuvio e mai goal fu così importante e decisivo agli ultimi minuti del match.
L’ex madridista è quello che ha giocato più minuti (1.747), titolare inamovibile, solo contro il Sassuolo lasciò spazio al capitano Cannavaro. Mister Benitez non può farne proprio a meno, neppure quando, un po’ stanco, non da il meglio di sé come a Bologna. Pura follia non schierarlo in campo e così prende la squadra in mano, in modo pacato. Dopo l’esperienza importante al Real, ha deciso di confermarsi qui e a mollare non ci pensa proprio. 29 anni e già una valigia di ricordi importanti e un curriculum di tutto rispetto.
E’ abituato a lottare fino alla fine, uno dei pochi che ha meritato la piena sufficienza ieri quando, probabilmente, si è verificata una delle partite più brutte del Napoli, poca convinzione e carattere. Il numero 33 azzurro di personalità ne ha da vendere, tiene a questa maglia dimostrandolo in ogni partita: spagnolo di nascita, partenopeo di adozione.
Articolo modificato 26 Gen 2014 - 13:08