Il solito Napoli. Il Napoli però colmo di novità. Era necessaria una vittoria per spazzare i dubbi sorti dopo i due pareggi contro Chievo e Bologna in campionato. Quale migliore occasione di una sfida di Tim cup per di più al San Paolo in uscita serale contro la Lazio. La squadra romana però non era proprio la classica vittima sacrificale. Gli uomini del rientrante Reja erano ancora imbattuti dall’arrivo dell’ex tecnico del Napoli e freschi di un pareggio in casa contro la corazzata Juventus. Quale cliente quindi più scomodo in questo momento della stagione per entrambe le compagini?
Riavvolgendo quindi il film della partita rivedi il solito Napoli. Le amnesia classiche di Fernandez (per fortuna senza conseguenze questa volta) gli errori di Maggio ed Inler in fase di impostazione, le incursioni di Callejon e la diligenza di Réveillère, la padronanza di Albiol ed il rientro finalmente di Reina. Riavvolgendo il film, dicevamo, scopri però anche un nuovo Napoli. Prima di tutto un Jorginho già padrone della mediana azzurra. E’ vero, forse il centrocampista va un po’ a sprazzi ancora, ma è tutto sintomatico di un affiatamento ancora da rodare con i dettami del tecnico e la conoscenza dei compagni. Complice forse anche l’ammonizione dei primi minuti, l’italo brasiliano sembra giocare un po’ con il freno a mano tirato, sembrerà poter potenzialmente dare molto di più ma farà in ogni caso una bellissima impressione. Lanci ad occhi chiusi ad impostare l’azione, diligenza, geometrie, ma anche tanta sostanza nei contrasti e corsa a perdifiato. Non dimentichiamo della ghiotta occasione sul palo. Sembra l’attaccante più pericoloso del Napoli.
Smentite le prime critiche sulla qualità dell’acquisto proveniente dal nord Italia. Quindi la grana Insigne che sembra scoppiare a metà del secondo tempo. Complice un rapporto che forse si sta un po’ incrinando con la tifoseria che pretende dai suoi conterranei sempre qualcosa in più che dagli altri. L’attaccante esce dal campo in evidente clima di contestazione contro quella parte di tifosi che gli riserva qualche fischio. Ingenerosi forse, verso un ragazzo che si sta costruendo.
Quindi il gol di Higuain quasi allo spirare della partita. Vantaggio meritatissimo. Sotto con la Roma in semifinale. Otto partite in 26 giorni ora per gli azzurri, se non si gioca non ci si può riprendere. Sotto con il campionato, per riprenderci quella posizione che vogliamo. Sotto con il mercato, per completare questa squadra che merita di essere migliorata.
Antonio Picarelli
(Riproduzione Riservata)