Rafa Benitez non ha usato mezzi termini per commentare la polemica uscita dal campo di Lorenzo Insigne durante la gara di Coppa Italia contro la Lazio: «Ha sbagliato, glielo abbiamo detto». I gesti plateali rivolti al pubblico da parte del giovane talento della Nazionale non sono piaciuti all’allenatore spagnolo, che nel contempo ha invitato i tifosi a stare vicini al ragazzo: «Mi piacerebbe se fino al novantesimo i nostri giocatori venissero sempre incitati, poi a fine gara possono anche starci i fischi». Quelli che il San Paolo ha riservato a Insigne al momento della sostituzione con Mertens hanno fatto particolarmente male al giovane napoletano, che si aspettava maggiore comprensione: «Insigne è rimasto disorientato – ha spiegato uno dei suoi agenti, Antonio Ottaiano -. E’ il primo ad essere dispiaciuto dell’accaduto perché il suo rapporto con i tifosi è eccezionale. Sperava che il pubblico valutasse l’impegno profuso e non soltanto la prestazione, che lui stesso sa non essere stata tra le migliori».
Stagione difficile – Giocare a Napoli per uno «scugnizzo» non è facile. Lo sa bene Paolo Cannavaro, che in otto anni ha ricevuto contestazioni ed ovazioni a seconda dei casi. Ecco perché Benitez continua saggiamente a ripetere che «Insigne deve solo stare tranquillo». Per ritrovare serenità, Insigne ha trascorso la giornata di ieri in famiglia. Proprio a suo figlio Carmine e alla moglie Jenny aveva dedicato il gol contro il Verona, l’unico in campionato di una stagione difficile dal punto di vista realizzativo (appena quattro reti in totale). Eppure Benitez continua ad aver fiducia nelle qualità del ragazzo di Frattamaggiore. Fin qui, infatti, lo ha impiegato 29 volte in stagione, 18 delle quali da titolare. Molto più che un semplice attestato di stima.
Concorrenza – Piuttosto, Insigne sembra aver avvertito un po’ di pressione per via della concorrenza nel ruolo da parte di Mertens. Se lo scorso anno era lui a «pungolare» Pandev, adesso si è sentito insidiato dal talento belga che nell’ultimo periodo sta facendo faville. Per questo motivo, probabilmente, gli si è gonfiata la vena e i fischi del San Paolo hanno fatto il resto. Quel gesto rivolto alla tribuna in segno di sfida va cancellato in fretta. Insigne sa che basterà un gol per dimenticare tutto.
Fonte: Gianluca Monti per La Gazzetta dello Sport
Articolo modificato 31 Gen 2014 - 11:54