Aspettando il ritorno di Behrami per risollevare una mediana allo sbando

Gente che viene e qualcuno che va (fuori): e fa niente se non è tempo di mercato, se si danza tra i bollettini medici e le liste Uefa, se bisogna far la scrematura di quel che c’è, perché lo dice il regolamento, perché lo suggeriscono le circostanze. Però almeno, dando un’occhiata in giro, c’è la sagoma di Behrami che induce all’ottimismo e che spinge a contare i giorni che separano lo svizzero dal rientro. Intanto, rieccolo nel gruppone, e tira come un gregario: se n’è andato (circa) un mese fa, ne ha saltate sette (tra campionato e coppa Italia) ma almeno ora è lì e consente di pensare che tra un po’ rientri a pieno regime e a tutto ritmo.

RIECCOLO. L’emergenza è chiusa, con l’avvento di Jorginho, ma l’assenza è pesata, eccome, perché in quel centrocampo tecnico, piedi e materia grigia, s’è avvertita la necessità d’un interditore feroce, d’un portatore di pressing accentuato, d’un ruba palloni che va a togliere l’aria a chiunque ci provi. Behrami è stato costretto a defilarsi alla vigilia della sfida con la Samp, nella notte dell’Epifania, e dunque la sua ultima presenza risale a Cagliari, ventidue dicembre: statisticamente, manca da poco meno di cinquanta giorni, realisticamente, s’è dovuto negare tutti i match del 2014, quelli di campionato e di coppa Italia, e ora prova a farcela nel più breve tempo possibile. Il pericolo (anzi, il terrore) intervento, è stato cancellato e il fisico risponde alle sollecitazioni: Benitez chiama, Behrami sta per rispondere.

FONTE Corriere dello Sport

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