Re dei bomber: quando giocava lui, il trono gli spettava di diritto perché Gabriel Batistuta ha scritto, con i gol, la storia della Fiorentina, della Roma e del nostro campionato. Oggi “el pipita” Higuain sta scalando la piccola montagna del successo individuale, a due centri da Rossi (che però è out) a uno dal connazionale Tevez. «Forse sarà una lotta in famiglia, parliamo di due grandi elementi che sono il fiore all’occhiello di Napoli e Juventus. Lo juventino è fortissimo, non si discute: lavora moltissimo per i compagni e questo va rimarcato. Ha detto che in Italia migliorerà ancora perché è un campionato difficile, gli do pienamente ragione».
Poi c’è Higuain che ha preso il posto di un certo Cavani.
«Non era semplice raccogliere l’eredità dell’uruguaiano, lui ci sta riuscendo. Gonzalo sforna assist, rientra a centrocampo, imposta l’azione offensiva, fa salire la squadra ed è presente in zona gol. Non sarà appariscente come Cavani, nel senso che non realizzerà lo stesso numero di reti, però lo considero più completo come giocatore e dunque lo preferisco. E viene dal Real Madrid, dove ha fatto bene, oltre ad essere un titolare della Nazionale argentina: quindi non ha niente da invidiare a nessuno in quanto a esperienza. È un signor attaccante, punto e basta».
Potrà essere protagonista anche al mondiale brasiliano?
«Perché no. L’Argentina ha un attacco eccezionale, ovviamente guidato da Messi. Poi ci sono altre individualità interessanti, Higuain è certamente una di queste».
Gonzalo ha affossato il Milan con una doppietta: può essere l’inizio di un nuovo corso per la squadra partenopea?
«Il Napoli ha leggermente cambiato fisionomia dopo il mercato invernale. Trovo interessante l’ingaggio di Jorginho: è un bel centrocampista, innalza il livello generale del gruppo e si sta integrando in fretta. Era importante riprendersi dopo la batosta di Bergamo e il Napoli l’ha fatto alla grande contro i rossoneri, ora deve mantenere la concentrazione giusta per non scivolare ulteriormente contro le piccole. Gli azzurri però devono prestare maggiore attenzione alla fase difensiva, questo è il loro punto debole».
Scudetto già della Juventus?
«Restano da giocare ancora moltissime partite ma va detto che in campionato i bianconeri sono devastanti. Sono i più forti, hanno un buon margine di vantaggio e credo che riusciranno a conservarlo fino alla fine: quando poi si fermano, le altre non approfittano. E hanno ingaggiato Osvaldo, che alla lunga potrà tornare utile».
Campionato ridotto alla lotta per il secondo posto?
«La Juventus non crollerà ma per la seconda piazza niente è deciso. Finora Roma e Napoli si sono dimostrate le più agguerrite ma guai a non guardarsi le spalle. Vedo favoriti leggermente i giallorossi: sono bene attrezzati, hanno qualità e possono crescere. L’ambiente è gasato e sta dando una grossa mano alla formazione di Garcia. La Fiorentina ha perso il tram giusto la scorsa settimana, quando non ha approfittato della sconfitta degli azzurri a Bergamo ma sta disputando una stagione di livello e il terzo posto è assolutamente alla sua portata. Vediamo cosa accadrà negli scontri diretti».
E poi c’è l’Europa League, con il calcio italiano ben rappresentato.
«La finale sarà a Torino, quindi la Juve è favorita per arrivare in finale. Il Napoli ha i mezzi per farcela ma occhio alla Fiorentina. Questa Coppa è un obiettivo dei viola, spero che si arrivi al derby italiano tra toscani e bianconeri, sarebbe una grande battaglia».
La delusione di quest’anno sono le due milanesi?
«Sono nettamente indietro rispetto alla loro storia e al loro blasone. Non sarà facile rientrare immediatamente nel giro che conta, oggi quello che dice la classifica rispecchia la realtà: le prime quattro sono le più competitive».
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 10 Feb 2014 - 08:25