Il condizionale è rigorosamente d’obbligo e le dichiarazioni sono da verificare ma, come anticipato qualche ora fa su Twitter, potremmo essere giunti all’epilogo del cd. “caso Minala”, il centrocampista camerunense della Primavera della Lazio sulla cui effettiva età si era dibattuto negli ultimi giorni sul web.
I colleghi di Senego.com, quotato media senegalese, avrebbero infatti incalzato Joseph Marie fino a strappargli un’autentica confessione: “In realtà non ho 17 anni, ho firmato subito il contratto per iniziare ad inviare soldi alla mia famiglia, rimasta in Camerun. Festeggerò i miei 42 anni nel mese di agosto, mi auguro che la Lazio continui a tenermi”. Ricordiamo che nelle scorse ore sia il giocatore, via social network, che il club di Lotito tramite il proprio responsabile della comunicazione Stefano De Martino avevano bollato come illazioni le insinuazioni circa l’anno di nascita dell’atleta, le cui istantanee avevano fatto sorgere più di un ragionevole dubbio. E anche Maurizio Perconti, presidente dell’omonima Vigor, polisportiva della Capitale tra le cui fila Minala si era messo in luce al punto da calamitare le attenzioni degli scout biancocelesti, aveva confermato che tutti i documenti presentati dal calciatore attestavano fosse un classe 1996.
Qualora le indiscrezioni venissero confermate, archiviato il momento dell’ironia, non sarebbe certo il caso di dare addosso al giovane che per l’anagrafe sarebbe già un ex: Machiavelli sosteneva che il fine giustifica i mezzi e mai come in questo caso le finalità sarebbero qualificabili come nobili. Oltretutto, se sai giocare al pallone, dovresti comunque meritare di avere una chance per provare ad affermarti – ed a guadagnare qualcosa – nel mondo del calcio. Certo, magari non in una rappresentativa Primavera.
Alle nostre latitudini, d’altronde, si sono già registrati due precedenti: sbarcato a Bologna nel 1998 con il nome di Eriberto Conceição da Silva, nell’estate del 2002 il brasiliano rivelò di chiamarsi in realtà LucianoSiqueira de Oliveira e di avere tre anni in più, bugia costatagli 6 mesi di squalifica. Mentre una decina di mesi fa Zarko Zecevic, ex presidente del Partizan Belgrado, affermò di aver scoperto che Taribo West, ex difensore di Inter e Milan, si era attribuito ben 12 primavere in meno, il nigeriano poi smentì ma l’alone di mistero restò intatto.
Foto: Senego.com e AlfredoPedullà.com