Si (ri)gioca, immediatamente: perché manco il tempo di smaltire la Coppa Italia ed è già campionato, la partita che non t’aspetti, il revival di un’ora e mezza guardandosi occhi negli occhi con Cannavaro, «il capitano». E allora, si (ri)cambia, perché stavolta è un obbligo sancito dalla “legge”: fuori Jorginho, Callejon e pure Inler, c’è praticamente un intero settore da rifare.
FUORI TRE. Si (ri)parte dal centrocampo, la zona martoriata dalla “febbre gialla” che ha colpito in massa,: soluzioni scontate, semplici da annunciare, almeno nel mezzo, terra d’appartenenza di Behrami e di Dzemaili.
DENTRO ALTRI TRE. Poi si ritocca sulla destra: stavolta ci va Insigne, con Hamsik (o Pandev) alle spalle di Higuain, con Mertens chiaramente defilato sulla sinistra. E fin qui ci siamo, anche se il cuscino di Benitez è un nemico delle previsioni.
OCCHIO A. Ma le sorprese sono all’ordine del giorno. In difesa s’è rivisto Réveillère, una pedina in più, peraltro è l’alternativa diretta per Maggio. E’ invece meno probabile che accada qualcosa nel cuore della difesa, un angolo consegnato a Fernandez ed Albiol.
Articolo modificato 13 Feb 2014 - 10:29