Gianfranco Zola, ex calciatore del Napoli e campione indimenticato del Chelsea, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da SpazioNapoli.it: “Il Napoli di Benitez sta facendo un buon percorso, rispetto al passato sono andati via giocatori fondamentali per gli azzurri. Detto ciò, il campionato è buono. Il Napoli è stato sfortunato in Champions League non solo per il sorteggio, ma anche per le circostanze che alla fine non sono state favorevoli. La Juventus, in questo momento, sta facendo un campionato a se. Il livello di performance dei bianconeri mette in ombra i grandi risultati che stanno ottenendo Napoli e Roma.
Lo Swansea? E’ una squadra che, fino a quando Laudrup è stato in carica, giocava molto bene a calcio con uno stile spagnolo. Hanno disputato lo scorso anno un campionato importante vincendo la Coppa di Lega. Quest’anno hanno fatto più fatica ma è normale perchè quando si inizia a fare un certo tipo di calcio magari all’inizio c’è entusiasmo e positività che viene seguita da una fase di consolidamento. E questo, allo Swansea, ha coinciso con alcuni risultati non favorevoli che hanno portato il club a sospendere l’incarico di Laudrup. Sarà una gara interessante, il Napoli è certamente superiore ma in questo momento il campionato inglese è di assoluto livello e competitività. Per questo, da un punto di vista fisico e del ritmo i gallesi potrebbero trarre un vantaggio.
Il nuovo allenatore? Se devo essere sincero non lo conosco molto bene, l’imprinting sarà forse quello di essere più difensivista. Quando giochi un calcio stile spagnolo, propositivo e molto offensivo, si concede qualcosa in difesa e credo che Monk stia lavorando da questo punto di vista con maggior copertura. Ma non sarà certo lo stesso Swansea visto con Laudrup.
La questione stadi? Se ne parla tanto, è una cosa che andrà affrontata. Una cosa è giocare in un impianto accogliente, altro è scendere in campo in un impianto vuoto e freddo. Sarà un passaggio che l’Italia e i club dovranno affrontare perchè non possiamo confrontarci solo a livello domestico ma con le realtà straniere come l’Inghilterra, la Spagna, la Germania, che stanno andando a mille all’ora. Se vogliamo raggiungere quel livello, dobbiamo investire anche negli stadi.
Maradona? L’ho incontrato alcune volte, negli anni ci siamo un po’ separati. Ma c’è un legame, un cordone ombelicale che non si è mai rotto tra Diego e Napoli. Maradona per Napoli ha rappresentato e rappresenta tantissimo, ognuno quando vede Diego al San Paolo prova gioia. Sono stato felice, davvero: la città gli è sempre vicina e viceversa. Il legame è genuino, una storia davvero bella.
Perchè non sono tornato a Napoli? Mi cercò Zeman, ci fu da parte mia la volontà di rientrare. Poi, la mia famiglia si trovò bene a Londra e il Chelsea non volle privarsi di me. Ma fui davvero vicino a vestire di nuovo l’azzurro”.
Articolo modificato 18 Feb 2014 - 15:09