Una serata casalinga, ricca di pane e pallone come spesso accade. E’ martedì (si, ieri…) e dopo tanto lavoro ed un po’ di relax in palestra è tempo di Champions. Evito volontariamente il pre partita: non posso farci nulla ma ogni volta che il Napoli viene eliminato dall’Europa che conta non riesco a sentire quel “The Champions” senza avvertire più di un pizzico di tristezza e dolore fisico. Una stretta nello stomaco che proprio non riesco a superare. A parte ciò, mi godo lo spettacolo delle big d’Europa tra reti spettacolari, campioni, e tanto spettacolo. Al termine, un’occhiata al festival di Sanremo ed un po’ di sano zapping. All’improvviso, mi imbatto nella replica di una trasmissione sportiva campana abbastanza nota. Microfono al pubblico in studio ed ascolto attentamente ciò che un tifoso in giacca e cravatta ha da dire. “Io credo che il problema del Napoli sia la sua mancanza di carattere. E’ piccolo con le piccole ed a volte anche con le grandi, non riuscendo mai ad ingranare la quarta ed il salto di qualità”. Un momento. Mi giro sbalordita verso mio padre e gli chiedo: “Ma a quando risale questa puntata?” “A ieri Ale!” mi conferma sorridendo, capendo subito il nocciolo della questione.
Dopo la gara disputata tra le mura amiche in Coppa Italia contro la Roma, credo sia quasi blasfemo nei confronti della fede azzurra asserire che il Napoli manchi totalmente di carattere. Senza entrare troppo nel merito delle avversarie, Higuain e compagni hanno dimostrato un grande spessore psicofisico, lo stesso che avevano palesato dall’inizio del campionato contro le big d’Europa ed anche in Italia ma che spesso non portava ai risultati sperati. Insieme ad una massiccia dose di cinismo, attenzione in tutti i reparti ed una coesione di un gruppo che rema nella stessa direzione rivelandosi armonioso e ben amalgamato. La stessa forza l’ha palesata seppur in maniera diversa anche contro il Sassuolo, acquisendo un risultato molto importanti ai fini della classifica. In ugual modo, vorremmo vedere lo stesso Napoli anche domani contro lo Swansea, all’esordio di un’altra interessante ed importante avventura.
In fondo, questa squadra rispecchia a pieno i suoi veri tifosi: è umile ma ambiziosa, paziente ma convinta dei propri mezzi, unita e salda nelle difficoltà così come nei momenti positivi. Un plauso va sicuramente agli interpreti ma anche alla società stessa e soprattutto a Benitez, che in pochi mesi si è rimboccato le maniche senza troppe pretese, creando un gruppo a sua immagine e somiglianza. Alcuni fuoriclasse li ha voluti e chiamati lui, altri erano già insiti nella rosa sotto l’ombra del Vesuvio eppure ha portato con immediatezza armonia e solidità, sposando a trecentosessanta gradi il progetto di De Laurentiis. In conclusione cari amici, mi trovo in forte disaccordo con il tifoso microfonato in quella trasmissione: il Napoli ha si alcuni limiti com’è normale che sia, ma nel suo io più profondo ha un grandissimo carattere, che ne farà presto le fortune. Anche le nostre ovviamente, che attendiamo con ansia il giorno del completo riscatto.
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