Quando i portieri sono i migliori in campo, c’è indubbiamente qualcosa che non va. Contro lo Swansea non si può non applaudire ai “santi” di una serata a tratti emozionante, a tratti monotona.
Rafael prima e Reina poi, nonostante fossero entrambi acciaccati, sono riusciti come due veri capitani in mezzo ad una tempesta, a salvare l’equipaggio e la nave. Uno zero a zero fortunato, si potrebbe pensare.
I ritmi sono stati abbastanza alti grazie alla fluidità di gioco degli avversari ma dai pali della porta in giù la squadra si è mostrata alquanto in difficoltà. La novità assoluta della difesa non ha dato i frutti sperati, Henrique troppo acerbo e ingiudicabile dato che ha “festeggiato” la prima volta da titolare con la maglia azzurra e l’arrugginito Britos ha confermato il motivo per cui Fernandez ormai è inamovibile. I due centrali non hanno ancora trovato il feeling e spesso si è notato dalle posizioni sbagliate in cui si sono trovati quando gli arrembanti attaccanti gallesi hanno cercato di superarli.
Un Reveillere quasi disperato, ha tentato di fermare più volte (senza riuscirci) il veloce Dyer, il quale senza problemi ha lasciato disparate volte il francese sul posto arrivando nell’area di rigore azzurra (o meglio giallo-azzurra) senza difficoltà particolari. Qualcuno, indubbiamente, avrà alzato gli occhi al cielo desiderando che al posto di Inler o Dzemaili ci fosse il neo arrivato Jorgihno.
I due svizzeri, nonostante giochino da tempo insieme anche in Nazionale, non hanno mai avuto quel particolare feeling né doti tecniche che si completassero. L’ultima volta che hanno giocato insieme è stato contro l’Atalanta e da buoni compagni, hanno fatto entrambi errori clamorosi in quella partita. Una coppia che evidentemente non è destinata a nascere.
L’attacco ha deliziato con ottime giocate iniziali ma ha “regalato” anche tante azioni perse per incomprensione (?) o uno status fisico non proprio eccellente. Higuain, più di tutti, ha risentito quella botta rifilata a Sassuolo e non è riuscito a dare il meglio di sé. Insigne e Callejon mai come ieri hanno fatto il doppio lavoro, offensivo e difensivo, così che, stanchi per i km fatti avanti e indietro, non sono stati proprio lucidi sotto porta. Hamsik a volte protagonista, a volte fantasma.
È stato piuttosto evidente che la squadra partenopea abbia sofferto e non poco la velocità e le triangolazioni di gioco dei giocatori dello Swansea e con un Chico sempre pronto a rubar palla agli azzurri e non farli arrivare sotto la sua porta.
Il lavoro da fare è ancora tanto, tantissimo. Feeling e tecnica sono ancora da migliorare, Benitez non si ferma. Al San Paolo la squadra deve ritrovarsi per rendere il sogno Europa un po’ più vicino.