Tornare in Europa dalla porta di servizio non è il massimo dal punto di vista delle emozioni per chi ha disputato la Champions, ma l’entusiasmo della squadra gallese e del pubblico di Swansea la dicono lunga su come invece anche questa Europa League sia tenuta nella massima considerazione fuori dai confini nazionali, richiedendo un’applicazione e un impegno massimale per superare gli avversari.
La lettura delle statistiche però rivela che il Napoli, pur uscito a reti inviolate dal Liberty Stadium con un risultato comunque positivo, ha disputato una partita anomala sotto molti punti di vista, ad esempio quello del possesso palla, nella gara di ieri gli azzurri hanno racimolato un misero 30.8% che è il dato minimo stagionale, per una squadra che anche quando ha scelto di giocare sulle ripartenze non è mai scesa al di sotto del 40/45%. Significativo anche il dato molto basso del numero di passaggi tentati e riusciti, 306 e 218, per una percentuale di precisione del 71% leggermente inferiore alla media degli azzurri, che hanno subito molto il pressing avversario, volto a limitare la circolazione di palla del Napoli.
Naturalmente questo dato si è tradotto in una squadra avversaria con un baricentro molto avanzato e che quindi è riuscita ad arrivare svariate volte al tiro, sia su azione che su calcio da fermo, totalizzando ben 11 tiri verso lo specchio della porta, curioso che questo dato sia superiore a quello complessivo dell’Arsenal nella doppia sfida con il Napoli di quest’anno. Nonostante ciò e nonostante una difesa del tutto inedita, la squadra partenopea è riuscita a tenere inviolata la porta per la terza gara consecutiva, una notizia senz’altro positiva.
Non è da sottovalutare neanche che quella con lo Swansea era l’ottava partita negli ultimi 26 giorni, una gara in media ogni 3 giorni, impegni così ravvicinati portano naturalmente ad avere alti e bassi nelle prestazioni, nonostante questo la squadra ha dimostrato ancora una buona condizione generale come testimoniano i numeri sui km percorsi dai giocatori in partita.
C’è poi da considerare un dato storico, il Napoli infatti nelle 9 sfide disputate in Gran Bretagna non ha mai vinto, totalizzando 2 pareggi e 7 sconfitte, l’unico successo (che però non rientra nella statistica) risale alla stagione 1962/63 nello spareggio del turno preliminare di Coppa dei Campioni contro i gallesi del Bangor City, giocato in campo neutro ad Highbury con la vittoria del Napoli per 2-1 (sconfitta in Galles 2-0, vittoria al San Paolo 3-1). Di certo quindi, le trasferte oltremanica non hanno mai prodotto risultati esaltanti per il Napoli, come pure per altre squadre italiane, visto che la differenza di stili di gioco con ritmi altissimi e alta intensità è sempre stato un grosso ostacolo specialmente per le partite disputate in trasferta.
Andrea Iovene
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