Dino Zoff, fuoriclasse dei portieri, capitano della Nazionale che vinse i Mondiali ’82, è un ammiratore di Rafael. «Un portierone. Prestazione maiuscola a Swansea, anche se ha giocato solo un tempo. Però è stato il migliore in campo».
E anche parecchio sfortunato.
«Farsi male in quel modo nella serata della propria consacrazione è il massimo della jella. Parliamo di un infortunio serio, non di una cosa di poco conto».
Le impressioni di un campione del mondo e di un monumento del calcio italiano?
«Le mie considerazioni sono ottime. Ha pagato inizialmente lo scotto dell’inesperienza, poi ha superato la fase del rodaggio brillantemente e l’altra sera si è superato».
La parata più bella?
«Sicuramente la prima, quando in volo ha cambiato mano per deviare il pallone».
Cosa l’ha colpita maggiormente del brasiliano?
«La serenità con la quale sta in campo. Un portiere tranquillo trasmette grande sicurezza a tutti i compagni di difesa».
I tempi di recupero si annunciano lunghi, come sempre quando di mezzo ci sono i legamenti. Il futuro potrà essere suo?
«Direi di sì, ha superato a pieni voti gli esami del primo anno. Questo infortunio non ci voleva, è una mazzata più psicologica che fisica. Ma crescerà e migliorerà ulteriormente, il Napoli si è messo in buone mani».
Avrebbe meritato il Mondiale?
«Il Brasile ha Neto della Fiorentina, Dani Alves del Valencia e Julio Cesar che però non gioca. Al posto di Scolari lo avrei convocato ma purtroppo…».
Rafael è un piacevole scoperta, poi c’è Reina che non rappresenta più una sorpresa. Per la prossima stagione è stato preso Andujar: tre bei nomi e si vocifera anche di un sogno chiamato Casillas.
«Iker è bravissimo ma, avendo già questi fenomeni in casa, non vedo l’esigenza di andare a prendere un altro campione nello stesso ruolo».
Quattro nomi di portieri tutti stranieri: dov’è finita la scuola italiana? È sceso il livello del nostro calcio?
«Le cause sono due. Prima: la globalizzazione che ha contagiato anche il nostro sport. Seconda: in Italia i ragazzini non sono più attratti dal ruolo del portiere. Basta farsi un giro nelle scuole calcio per intuire subito dove vanno le loro preferenze».
Per chiudere: dove arriverà il Napoli?
«È in finale di Coppa Italia e contro la Fiorentina partirà da favorito. In Europa League supererà questo turno, credo che la semifinale sia alla sua portata. In campionato lo vedo in netta ripresa e ha dimostrato di non essere inferiore alla Roma. Può finire secondo. Anzi, deve».
Fonte: Il Mattino