L’atterraggio alle 5.30, all’alba, e poi via di corsa a casa: a riposare, a dormire, a smaltire le fatiche di una coppa che è partite intense e trasferte. Aerei, trasvolate notturne e programmi: quello di oggi prevede il ritorno in campo, dopo la pausa di ieri, in vista della sfida di lunedì al San Paolo con il Genoa. E, ovviamente, il ritorno alla migliore formazione possibile per proseguire la cavalcata verso la Champions. La Roma è nel mirino.
LA CHIAVE SCUDETTO – E allora, the day after. Il giorno dopo il primo atto di Europa League con lo Swansea, un osso duro di orgogliosa marca gallese che, giovedì prossimo, il Napoli dovrà rosicchiare per continuare a sfilare anche sulla passerella internazionale. A suo tempo. Stand-by e testa e cuore al campionato. Alla chiave forse più preziosa della stagione, in vista del futuro: perché è vero che la Coppa Italia e l’Europa League sono obiettivi prestigiosi, ma lo è altrettanto la qualificazione in Champions, soprattutto se diretta (alla fase a gironi), necessaria per la costruzione della squadra scudetto che De Laurentiis in persona ha annunciato con il piglio di chi sa perfettamente cosa vuole: vincere e poi ancora.
LA CONCENTRAZIONE – Bene, sotto con il Genoa. Pimpante e rigenerato rispetto all’andata dalla cura di quel Gasperini che, un paio di stagioni fa, fu a meno di un passo dal Napoli: altri tempi, altre storie. Ora è tutto Rafa, Benitez, l’uomo che dovrà guidare la squadra verso la consacrazione (meritata), a coronamento di un’evoluzione continua e costante. Vamos. Il Genoa, dicevamo: da affrontare con le molle e da prendere più che sul serio, con quel piglio azzardoso e quel tridente d’attacco che, se in giornata, può anche creare qualche problema di un certo spessore. Higuain e compagni, però, non possono lasciare neanche le briciole, perché la Roma non aspetta e la Juve fa il vuoto. La parola d’ordine? Concentrazione.
I RIENTRI – Sì, sarà questo uno dei diktat. E poi, a seguire, intensità, organizzazione e la solita onda d’urto. Le scelte? Un po’ presto, certo, ma le idee sembrano piuttosto chiare sin da ieri, giorno di una pausa utile a ricaricare le batterie. Difesa: Reina in porta; Maggio e Ghoulam sugli esterni, e la coppia centrale Fernandez-Albiol, la più affidabile e la più rodata a disposizione di Rafa. Rispetto allo Swansea, e ai brividi gallesi, sarà insomma un ritorno al recente passato. Fondamentale anche un altro rientro a centrocampo, rispetto alla partita di Europa League: accanto a Inler ci sarà Jorginho, escluso dalla lista europea e dunque fresco e riposato. E decisamente bramoso. L’attacco? Tre su quattro sono loro, Callejon, Hamsik e Higuain, con il quarto posto, quello del trequartista di sinistra, come sempre oggetto di contesa tra Mertens e Insigne. Il belga, spettatore dalla panchina al Liberty Stadium fino a quindici dalla fine, è favorito. Proseguiranno il lavoro a parte Mesto e Zuniga, anche ieri in campo, insieme con Jorginho, non avendo partecipato alla trasferta d’Oltremanica. Fine delle trasmissioni.<br/><div class=”sottotitolo”>I NAZIONALI – Il campo e poi le notizie dagli uffici. A partire dalle prime convocazioni per le amichevoli delle Nazionali in programma il 5 marzo: Higuain e Fernandez, che ieri ha festeggiato il venticinquesimo compleanno, sfideranno a Bucarest la Romania con l’Argentina; Behrami, Dzemaili e Inler giocheranno con la Svizzera a St.Gallen con la Croazia; Ghoulam volerà ad Algeri per Algeria-Slovenia; Radosevic, invece, sarà di scena proprio in Slovenia con la Croazia Under 21.
Fonte: Il Corriere dello Sport
Articolo modificato 22 Feb 2014 - 10:01