Il Napoli si lascia beffare dall’ex: a Fuorigrotta va in scena l’ennesimo pareggio allo scadere. Dopo il vantaggio conseguito con un Higuain sempre ispirato, il Genoa di Gasperini è riusciuto a recuperare lo svantaggio, portandosi sull’1-1 con una punizione calciata divinamente da Calaiò. Alla squadra azzurra si sono prospettate una marea di occasioni per chiudere definitivamente la partita fin dal primo tempo (qualcuna di troppo divorata da Mertens), ma è mancata l’effettiva e ulteriore finalizzazione.
Emerge ancora una volta l’incapacità di portare a casa la vittoria con un risicato 1-0, che vale ugualmente i tre punti, che servono come il pane per nutrire le speranze di un secondo posto partenopeo. Inutile addurre scuse (la stanchezza europea in primis): si è visto un Napoli svagato e svogliato. Si sa, le partite vanno anche gestite e i risultati bloccati, Albiol permettendo. Al 39′ della ripresa e con un solo gol all’attivo ci si chiude in difesa, con annesse barricate; altrimenti, l’arciere centra il bersaglio su una punizione d’oro e spiazza Reina tra i pali. Gli uomini di Benitez non possono vivere di sole fiammate e spettacolari goleade: ogni tanto serve anche il cinismo da grande squadra. Qualcuno direbbe che “chi si accontenta gode” e difendendo il punteggio in undici si guadagnano anche tre punti.