Un gol, certo: o, altrimenti, uno in più. E allora, la domanda che sorge oziosamente spontanea, è la stessa che galleggia nel vuoto delle vigilie poi consegnate al cuscino: Insigne o Mertens? La generosità tout court o la razionalità allo stato puro? Il genietto o la regolarità? In sintesi: pensare di darle o cercare di farlo, però anche curandosi di non prenderne? Ladies and gentlemen, il dubbio è perenne, un tormento sinistro (dalla fascia di origine) che nasce sistematicamente quando il gioco sta per farsi duro e bisogna comunque decidere come giocarselo: il Napoli è fatto (così sembra, guai viver di certezze) ma va scelto l’esterno alto mancino, perché Insigne (che garantisce sacrificio ed ha pure vocazione spiccatamente offensiva) ha una tendenza e Mertens (ch’è simile al «socio» della fascia) un’altra. Dettagli non marginali, in chiave tattica.
TITOLARISSIMI. Il concetto è però più ampio e stavolta, in una serata da verdetto ufficiale, va espresso attraverso l’autorevolezza di chi ha conquistato le gerarchie: non c’è Jorginho, e vabbè si sapeva, e il tandem di centrocampo va ritoccato, con Inler a costruire e Behrami a raddoppiare su chiunque, come sa. E’ indiscutibile la difesa: Maggio si riprende la maglia e il posto (lasciati contro il Genoa per rifiatare un attimo), Ghoulam fa il «martello» dall’altra parte e in mezzo è il momento, come (quasi) sempre di Fernandez ed Albiol, i centrali di riferimento di Benitez, l’ormai collaudata coppia che sta davanti a Reina.
L’ESTRO – Il resto è annunciato dai fatti, dalla storia d’una stagione che viene sviluppato sull’asse Callejon-Higuain, gli uomini gol per eccellenza: lo spagnolo a destra, il centravanti come terminale offensivo, con Hamsik che galleggia alle spalle del pipita , va a cercare lo spazio, le giocate e l’ispirazione, magari anche quel gol che gli manca dal 2 novembre scorso, sfida al Catania. D’altro canto, potrebbe bastarne anche uno solo.
BOUTIQUE. Ok, l’attenzione è per Napoli-Swansea, per una serata d’onore che vale gli ottavi di finale d’Europa League, e l’adrenalina già scorre; ma poi c’è il mercato e l’esigenza d’un terzo portiere, c’è Rafael che si è operato in Brasile e ne avrà per quattro-sei mesi e c’è una stagione nella quale va evitata l’emergenza, c’è dunque Toni Doblas in arrivo (in giornata in città): è spagnolo, ha giocato con Betis e Real Saragozza, può stare al fianco di Colombo e aiutare Contini a crescere.
FONTE Corriere dello Sport
Articolo modificato 27 Feb 2014 - 08:35