Ottocento panchine di gioia, passione e trofei vinti: Rafa Benitez domani contro il Livorno brinda al traguardo di un’esperienza cominciata 24 anni fa che, dopo la svolta del 2000, gli ha portato in bacheca 10 risultati di enorme prestigio. Una rincorsa vincente che continua perché mentre lo scudetto è ormai questione di altri, il brillante allenatore madrileno è ancora in corsa con il suo Napoli sia per la Coppa Italia che per l’Europa League, già conquistata in due occasioni.
Due volte premiato come miglior allenatore Uefa (nel 2003-04 e 2004-05) il Rafé napoletano centrerà domani alle 18,30 a Livorno l’obiettivo di 800 volte alla guida di una squadra. Complessivamente 564 nei campionati inglese, spagnolo e italiano (40 in tutto le guide in serie A), con una notevole esperienza in campo internazionale, visto che per 153 volte ha condotto una squadra nelle coppe europee e non, e 82 volte in panchina nelle coppe di lega.
Una carriera cominciata nel momento in cui finiva quella da calciatore, compromessa fin dal 1979 per un infortunio alle Universiadi in Messico, vissuta con alterne fortune fino al decisivo 1999, quando, lasciata la panchina dell’Extremadura (con una promozione in Liga seguita da una retrocessione), Benitez sceglie di lasciare i campi di calcio per studiare. Approfondire a livello teorico tecniche e tattiche degli allenatori e osservare le grandi, a cominciare da Manchester United e Arsenal. E dal 2001 tanto studio porta i frutti sperati con vittorie a ripetizione. A guardare la carriera dello spagnolo si resta stupiti nel paragone con i suoi mesi in azzurro: con il Valencia prima e con il Liverpool poi Rafael ha collezionato record per la difesa. È da non credere, conoscendo le disavventure di Albiol, Fernandez e compagni, ma Benitez detiene il record per reti inviolate fuori casa nella Liga per due volte, e con il Liverpool addirittura vanta 762 minuti senza concedere un gol in campionato, consentendo solo 8 gol in campionato in casa nel 2005, dato migliorato l’anno seguente (solo 7 reti per gli avversari). Sono i portieri ad esaltarsi, con Rafa in panca. Tanto che Cañizares del Valencia ha vinto due Zamoras (premio quale miglior portiere della Liga), mentre Reina con i panni dei Reds si è divertito: nel primo anno porta inviolata 28 volte su 50, l’anno successivo per 50 volte in 92 presenze, e nel 2008-2009 non subì gol per 100 delle sue 197 partite.
Il passato, per l’allenatore di Madrid, non si dimentica. E così ieri mattina Rafael ha messo la sua firma sulle magliette messe in palio per il sorteggio organizzato dall’Ad Parla, una squadra in cui ha militato nel lontano 1981 che versa in difficili condizioni economiche. Per i tifosi locali in premio c’è anche la possibilità di assistere ad una partita al San Paolo. Forse un segno del legame che Benitez stabilisce con le sue squadre. Che porta a vincere sempre in exploit inaspettati. Due scudetti nei due primi anni con il Valencia, accompagnati da una coppa Uefa, una Champions appena arrivato al Liverpool, seguita da una Supercoppa europea e una finale persa in Champions, con palmares arricchito da Community Shield e Coppa d’Inghilterra. Con l’Inter ancora Supercoppa italiana e Coppa del mondo per club, l’anno scorso con il Chelsea la conquista dell’Europa League.
Dati, traguardi, record che fanno sognare i tifosi partenopei che seguono con una certa sofferenza le ultime perfomance di Benitez in panchina, contagiati, però, dalla capacità di sognare del tecnico spagnolo. Che sa sempre stupire e magari riuscirà a farlo anche nel suo primo, completo campionato italiano.
Fonte: Il Mattino