Un panno verde adagiato su un tavolo di legno, ventidue miniature schierate secondo la propria filosofia tattica. Sulle spalle la maglietta della squadra del cuore o quella più colorata e bella da vedere. Cronometro alla mano e via, una serie di mosse e contro mosse per realizzare il sogno più grande di chiunque abbia a che fare con il mondo del calcio, il gol. Una linea di tiro da superare prima di sferrare il tocco decisivo verso la porta avversaria. É questo il Subbuteo, il gioco, o per tanti lo sport, che ha fatto impazzire milioni e milioni di appassionati di tutte le età in tutto il mondo.
Da venerdì 28 febbraio la Gazzetta dello Sport ha deciso di lanciare una nuova iniziativa editoriale dal nome Subbuteo la leggenda – Vintage Edition. Sessanta uscite settimanali (clicca qui per vedere l’opera completa) dove verranno riproposte le migliori squadre d’ Europa, dagli anni sessanta ai giorni nostri, per riaccendere le sfide che hanno fatto la storia del calcio europeo e mondiale e riviverle a punta di dita. Insieme alle miniatura ci saranno anche un dvd e tutto il necessario per allestire un vero e proprio stadio di calcio. Nella prima uscita, in edicola dal 28 febbraio, c’è il Liverpool 1976-77 che vinse la First Division, la FA Cup e la sua prima Coppa dei Campioni battendo in finale, all’Olimpico di Roma, il Borussia Monchengladbac. La seconda uscita è prevista per venerdì 14 marzo con il Manchester City 1969-70 che si aggiudicò la Coppa delle Coppe battendo in finale a Vienna i polacchi del Gornik Zabrze.
Abbiamo voluto commentare questa iniziativa della rosea con Massimo Bolognino, pluridecorato del Subbuteo e vera “Mano de Dios” del calcio in miniatura. Nella bacheca del campano contiamo 18 titoli di Campione del Mondo, 4 open individuale, 12 open a squadre, Campione del Mondo in carica veteran individuale e a squadre, 5 Major internazionali, 4 scudetti, 3 coppe Italia ,2 champions league ,17 Major a squadre e vincendo scudetto, champions e coppa italia (triplete) nel 2006 con gli Eagles di Napoli di cui è Presidente e capitano.
Massimo che ne pensi di questa iniziativa della GdS dal titolo “Subbuteo la leggenda – Vintage Edition”?
“E’ un ottima iniziativa soprattutto per i nostalgici, ma che fondamentalmente rende visibilità ad un gioco e uno sport, ancora in vita. La FISCT ( federazione italiana sportiva calcio tavolo) nasce come evoluzione sportiva del gioco del subbuteo. Quindi tutto ciò non fa altro che pubblicizzare anche il nostro movimento”.
Come è nata la tua passione per il calcio da tavolo?
“La passione per il subbuteo nasce negli anni 79-80 , quando non c’ erano computer, videogiochi, console e il subbuteo era il top dei giochi anche perché ancora oggi è la migliore riproduzione di una partita di calcio. Poi nel 1988 iniziai a conoscere anche l’ attività sportiva con il “Guerin subbuteo” organizzato dal Guerin Sportivo per giocatori iscritti all’ associazione e per dilettanti fino ad iniziare l’attività federale nel 1991″.
Sei sulla cresta dell’onda da tanti anni. Cosa ti spinge a continuare in questa avventura chiamata Subbuteo?
“La passione per un gioco/sport nel quale ho riportato tutte quelle che erano le mie fantasie calcistiche da giocatore dilettante, poi ci mettiamo anche la possibilità di farlo conoscere ai bambini oggi troppo presi dai videogiochi e poco propensi a giochi di tattica, riflessione e fantasia che creano anche uno stato di aggregazione”.
Negli ultimi anni il calcio da tavolo ha subito diverse innovazioni ce le spieghi?
“Il Calcio da tavolo, come detto è l’ evoluzione sportiva del gioco del subbuteo e come tale ha subito diverse innovazioni, più a livello di materiali (ancora in evoluzione) che di regolamento. Ci sono diversi fornitori di materiali professionali con una moltitudine di basi differenti. Un produttore ne ha 48 modelli di basi differenti, ma nei limiti di misura della federazione internazionale, i portieri sono più grandi perché con le basi profonde anche un bambino alle prime armi fa il pallonetto, che prima era cosa quasi rara. Ci sono lucidi per consentire alle basi di ” volare ” sul campo da gioco. E poi infine ci sono coloro che rendono ancor più reale il nostro sport rendendo gli omini molto simili ai reali calciatori con creste tatuaggi e scarpini personalizzati”.
Un messaggio ai bambini di oggi affinché lascino i giochi elettronici e ritornino a giocare a subbuteo
“Beh coi videogiochi in giro è difficile, ma non impossibile, far appassionare un bambino al calcio da tavolo. Sicuramente con un po’ di visibilità televisiva in più si aprirebbero ampi e nuovissimi orizzonti e i bambini , come accade ora quando vedono il tavolo e gli omini, si attaccherebbero sicuramente a un gioco reale che raffiguri una partita di calcio in cui il bambino è l’ assoluto protagonista essendo l’ allenatore, portiere, difensore, centrocampista e attaccante. Tutto quello che fa, tattiche di gioco, pressing, pallonetto è lui a farlo e non è un qualcosa di virtuale programmato. In più si crea uno stato di aggregazione, difficile di questi tempi, in quanto per allenarsi sul tiro si può essere da soli ma per giocare un partita c’è bisogno di stare in compagnia di un’ altra persona. Bambino o adulto che sia”.