Napoli e l’Argentina, lontane 11.000 km certo, ma nel mondo del calcio si sa questa distanza sparisce per lasciar spazio alla magia. Inutile citare gli innumerevoli atleti albiceleste che hanno mandato, e mandano tutt’ora, in visibilio il catino di Fuorigrotta e hanno trovato in riva al golfo una seconda casa. Su questa rotta potrebbe inserirsi un nome nuovo, ma neanche tanto, quello di Luciano Vietto, El chico per la tifoseria del Racing de Avellaneda.
Centravanti atipico, svolge con disinvoltura le mansioni di seconda punta ed esterno d’attacco, dal destro sopraffino ma dotato anche di un buon sinistro, ottimo dribbling nello stretto e scatto bruciante. A queste qualità unisce anche una buona visione di gioco e capacità di dialogare con i compagni, insomma un talento su cui lanciare più di una semplice occhiata e con caratteristiche che si sposerebbero alla perfezione con il credo di Benitez. Deve la sua consacrazione nella Primeira Division al tecnico Luis Zubeldìa , esonerato nell’agosto scorso , fiducia ripagata con moneta pesante: 13 reti e 4 assist nell’intera temporada 2012/2013 e numeri d’alta scuola che hanno drizzato le antenne dello scouting di tutta Europa. Interesse che non è scemato nonostante il giovane classe 93 sia stato coinvolto, suo malgrado, nell’attuale stagione non proprio esaltante del club di appartenenza.
Di origini italiane, particolare da non trascurare, è cresciuto con el conejo Javier Saviola come idolo. Per lui ha speso parole al miele Mauro German Camoranesi, campione del mondo 2006 e suo mentore al Racing, definendolo un prospetto su cui puntare ad occhi chiusi.
Già in tempi non sospetti il suo procuratore Jorge Cysterpiller, i cui affari da sempre si intrecciano con quelli della SSC Napoli – ultimo l’affare Andujar – paventò l’interesse azzurro nei confronti del ragazzo. Adesso si parlerebbe addirittura di un’offerta ufficiale della società di Aurelio De Laurentiis, 12 milioni sull’unghia con gli argentini che sparano alto: non meno di 15 milioni. Le trattative soprattutto agli inizi di marzo sono quanto mai un cantiere aperto, le voci si susseguono come schegge impazzite e c’è una forte concorrenza da bruciare (Real Madrid e Liverpool su tutti), ma Bigon e i suoi collaboratori soprattutto nelle ultime sessioni di mercato hanno dimostrato di saper lavorare in maniera certosina. E chissà che non riescano a portare El chico alla corte di Don Rafè.
Edoardo Brancaccio
Articolo modificato 7 Giu 2014 - 11:17