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Callejon: “Contro la Roma vogliamo vincere a tutti i costi. Il futuro? Voglio lo scudetto. A Napoli il calcio è una religione”

Ha rilasciato una lunga intervista a Il Messaggero, quotidiano della Capitale, il centrocampista del Napoli Jose Maria Callejon. Impossibile non partire dalla contrapposizione dei suoi due ultimi allenatori Jose Mourinho e Rafa Benitez e dai loro rapporti non sempre idilliaci “Sono due vincenti, ci stanno certe situazioni dialettiche. Tutto normale”.

Come mai è qui a Castel Volturno e non è stato al Vicente Calderon per Spagna-Italia?

“Semplice: non sono stato convocato”.

La vive come un problema?

“No, anche se non nascondo che mi piacerebbe molto giocare con la nazionale spagnola, ma so che non è semplice. Bisogna sapere aspettare il momento giusto, mi piacerebbe partecipare al Mondiale, ma se non dovesse essere così, pazienza. Arriverà il mio turno”.

Meglio pensare alla Roma.

“Già, ci aspetta un’altra grande partita, come le altre che abbiamo giocato con i giallorossi. Sempre tirata, sempre molto spettacolare”.

Cosa teme della Roma?

“Come noi, ama giocare al calcio, è una squadra che dà spettacolo, cerca sempre il fraseggio. Il bel gioco. E poi sta facendo cose incredibili. E’ un avversario molto forte, con calciatori di altissimo livello”.

Più o meno forte del Napoli?

“Per adesso la classifica dice che la Roma è avanti, ma noi vogliamo il secondo posto. L’abbiamo battuta qui al San Paolo in Coppa Italia, possiamo ripeterci domenica”.

Poi, c’è sempre una certa rivalità tra le due squadre.

“E’normale, la sento. Dipende molto dalla classifica. Diciamo che è un derby, le sensazioni sono queste”.

Vi sentite penalizzati rispetto alla Roma?

“No, succede che si facciano notare certi episodi. Ma poi finisce tutto lì”.

La Roma è un po’ in difficoltà, le mancano giocatori importanti. E’ un vantaggio decisivo?

“Non si può mai dire, comunque la rosa della Roma è di livello. Io spero sempre di vedere tutti in campo, è importante per lo spettacolo che a queste sfide partecipano i migliori”.

Come Totti?

“Lui è un grande. Vederlo giocare così bene e a quell’età è stimolante, un piacere. Lui è la felicità”.

In Italia da quale calciatore è stato impressionato?

“Pirlo. Mi piace sempre il giocatore mente di una squadra. Da noi è così Xabi Alonso”.

E del suo ex compagno Cristiano Ronaldo, cosa pensa?

“Mi piace la sua mentalità, un vincente”.

Meglio di Messi?

“Si, più completo”.

Con quale mito calcistico è cresciuto?

“Ronaldo, il fenomeno”.

Callejon, uno spagnolo a Napoli: come si trova?

“Bene, vengo da una città calda come Madrid, anche lì il calcio è importante, ci sono tante pressioni. Ma qui è diverso, è una vera e propria religione”.

Fastidioso?

“No, stimolante. Ho scelto di vivere in centro della città e non ho rimpianti, vivo bene in mezzo ai tifosi. Io poi sono un tipo tranquillo, sto spesso a casa”.

Dalla Spagna all’Italia: si dice che il calcio da noi non sia all’altezza di quello spagnolo. E’ d’accordo?

“No, anche qui ci sono grandi calciatori, squadre che giocano un bel calcio. Forse la mentalità è un po’ diversa”.

Esempio?

“Sotto l’aspetto tattico, qui forse si pensa più a difendere. Poi però ci sono squadre come Juve, Roma e Napoli che invece puntano allo spettacolo, alla ricerca del bel gioco. Ecco, uno come Benitez sta contribuendo molto al cambio di mentalità. Così come Conte e Garcia”.

Si aspettava questo suo impatto così forte e immediato nel nostro campionato?

“Sì, perché io sono uno che ha molta fiducia in se stesso. Dopo i primi periodi di ambientamento, ho ingranato subito”.

Certo, la separazione dal suo fratello gemello, Juan Miguel, ancora non l’ha digerita.

“No mai. E chi non ha un fratello gemello non può capire. Siamo stati insieme fino all’età di ventuno anni, ogni giorno uno al fianco dell’altro. Poi il distacco: adesso ci vediamo solo l’estate e per Natale. Mi manca lui e la mia famiglia. Certe volte sono un po’ triste”.

Come ne esce?

“Il lavoro mi aiuta. Il calcio, il campo, i gol. A Napoli vivo con mia moglie e mia figlia, in attesa del secondo. Tutto questo mi fa sentire bene, mi aiuta. L’esperienza in Italia mi sta formando come uomo”.

Cosa chiede al futuro?

“Lo scudetto”.

La Roma con Higuain vincerebbe il titolo?

“E chi può dirlo? Magari hai il centravanti ma ti manca altro”.

Perché il Napoli stecca con le piccole e non con le grandi?

“E’ un problema di concentrazione, di motivazione. Le sfide importanti ti caricano automaticamente, con le squadre più piccole forse devi essere più attento. Purtroppo abbiamo perso troppi punti per strada”.

Napoli-Roma è la finale per il secondo posto?

“Più o meno si, penso che la Juve sia la più forte. E’chiaro, se non facciamo risultato, la seconda posizione sarà difficile da raggiungere. Domenica vogliamo vincere a tutti i costi. Il nostro scopo è tornare in Champions, oltre che onorare l’Europa League e vincere la Coppa Italia”. 

Fonte: Il Messaggero

 

Articolo modificato 7 Mar 2014 - 10:47

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Scritto da
redazione