Errori in attacco ed in difesa, il Napoli spreca troppe occasioni

Martinez ha approfittato di un errore difensivo per sbloccare la partita. Difettoso il rinvio di testa di Ghoulam su angolo, il bomber del Porto lasciato solo ha potuto colpire indisturbato. Era accaduto a Bologna, quando Bianchi consegnò ai rossoblù in inferiorità numerica un prezioso pareggio: sbucò alle spalle dei difensori, come ha fatto ieri il colombiano, che sarebbe stato un ottimo affare per il Napoli, alla pari di Fernando, anch’egli trattato dal ds Bigon. Peccato, perché poco prima Helton, il portiere del Porto, era riuscito ad evitare che passassero gli azzurri con Higuain e Albiol. Nel finale Benitez ha tentato tutte le carte disponibili, lanciando in soli 8’ Mertens, Pandev e Zapata, che ha fallito il gol del pari al 90’ non agganciando il pallone sotto porta, com’era accaduto a Livorno.

Quando si ripetono certi errori, in difesa come in attacco, significa che si fa poco per correggerli. Il Napoli ha giocato una partita tattica nel primo tempo, badando a difendersi (tempestivi come sempre gli interventi di Reina: è un super portiere che il club dovrebbe trattenere a fine stagione) e a cercare il contropiede. Ma ci sono stati errori nei passaggi, non particolarmente efficace lo scatto di Insigne e Callejon. Confortante, invece, quanto si è visto all’inizio della ripresa contro una difesa molto alta e predisposta all’errore: è questo punto debole da colpire nel match di ritorno. Oporto conferma che esiste un caso Hamsik. Benitez lo ha riproposto in campo, è stato un importante attestato di fiducia. Ma lo slovacco è lontano da quello che si è visto a inizio stagione e ha avuto l’onestà di ammetterlo. Marek merita rispetto per quanto ha fatto vedere negli anni passati, però così rischia di trasformarsi in una zavorra per la squadra. Si contano sulla punta delle dita i suoi passaggi azzeccati, raramente riesce a superare l’uomo e ancor più raramente entra in area.

La squadra è riuscita a qualificarsi gli ottavi di Europa League e a dimezzare il distacco dalla Roma perché ha giocato più sull’orgoglio che sulla tattica, sorretta da quel pubblico appassionato che il presidente De Laurentiis ha convocato al San Paolo riducendo i prezzi dei biglietti anche se la vendita era aperta da giorni. Aveva già intuito che la qualificazione si sarebbe giocata a Fuorigrotta e che bisognava radunare il popolo azzurro.

FONTE Il Mattino

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