Puntata numero otto di “In Casa Napoli”. Ospite di eccezione della serata è l’attaccante azzurro Dries Mertens. Il belga ieri sera è stato uno dei protagonisti nella vittoria degli azzurri contro il Torino. Anche se non ha segnato come in altre occasioni, si è dimostrato più volte pericoloso. Questa sera scopriremo qualcosa in più sulla sua carriera e sulla sua esperienza alla corte di Benitez. Ospiti della trasmissione, in veste di opinionisti, sono Xavier Jacobelli, Pino Taglialatela, Beppe Savoldi e Marino Bartoletti. Ecco le parole di Mertens:
Prossime gare – Io ora sto pensando al Porto, quindi la sfida più insidiosa per me è quella.
Scudetto – Io ho firmato per cinque anni. Speriamo di vincere lo scudetto!
Belgio – E’ la prima volta che andiamo ai Mondiali. Non abbiamo l’esperienza e non so come ci presenteremo. Il gruppo che abbiamo è buono, abbiamo molta fiducia. Ci son molti giocatori della mia nazionale che potrebbero giocare qui.
Numero maglia – Il numero viene dall’anno 2014. Questo è il mio anno.
Posizione in campo – Io posso giocare a sinistra, a destra o dietro la punta. Io penso che fare ancora di più in campo.
Progetto Napoli – E’ stato molto importante arrivare qui. Ho parlato con Benitez e con la società, poi ho deciso di testa mia di scommettere su questo progetto. Ho firmato per cinque anni in questo che è un progetto lungo, quindi guardo alla distanza. Rispetto al passato siamo più offensivi, perchè l’anno scorso si giocava il 4-3-3. Prima il Napoli dipendeva da Cavani.
Torino – Ieri abbiamo avuto un po’ di fortuna rispetto alle altre partite, ad esempio contro l’Udinese. Ci è andata bene. Non stavamo pensando al Porto, il Torino ha giocato molto bene ed era un campo molto difficile da espugnare. Anche Benitez si è accorto della loro qualità nel palleggio. Poi anche grazie al loro modulo, si sono chiusi bene difensivamente. Se loro passavamo primain vantaggio, sarebbe stata più facile perchè loro si dovevano scoprire per attaccare. Sul gol, se l’arbitro non fischia non è fallo.
Porto – Non dobbiamo avere frenesia. Io penso che dobbiamo fare un gioco simile a quello che abbiamo fatto con Dortmund, Arsenal e Marsiglia in casa. Se dobbiamo vincere, vinciamo.
Pepe Reina – Il portiere è un vero leader. Parla con tutti, conosce molte lingue. Ha fatto un anno formidabile, gli stiamo dicendo: “Per favore Pepe resta…”
Accoglienza – Non mi aspettavo un’accoglienza di questo genere qui. E’ bello avere alle spalle un pubblico un po’ pazzo…Anche io mi sento così. Quando ho segnato con il Psv non pensavo di giocare in un futuro a Napoli. Mi ricordo che cambiai la maglietta, perchè mi piaceva la divisa azzurra. Mi pare di aver fatto a cambio con Inler. Insigne è il mio insegnante di dialetto napoletano.
Articolo modificato 24 Mar 2014 - 21:12