Questione di episodi. Le facce cupe dei giocatori, il pubblico che pian piano allontana gli spalti deluso e la sconfitta che inizia ad aleggiare. Da quando il Napoli è ritornato tra le big del calcio italiano ed europeo, queste scene sono sempre più rare: gli azzurri sono diventati una squadra di alta classifica e di grandi palcoscenici. C’è però ancora un passo da fare per rendere queste episodi ancora meno frequenti, c’è da fare il salto di qualità quando si giocano le coppe europee. Il Napoli, dalla prima Champions a ieri contro il Porto, ha giocato sempre con onore partite – che sono state decise da piccolissimi episodi – senza mai uscirne vittorioso.
2014: Porto. Contro il Porto si è consumata la seconda eliminazione continentale dell’anno. In molti oggi sono concordi nel dire che Benitez ha fallito la gara di andata più che quella di ritorno, ma nella precedente serata la sua squadra ha buttato al vento molte opportunità. Sino al 60′, gli azzurri hanno condotto un monologo, dominando in lungo ed in largo la partita. Tra il tiro di Higuain che si è scagliato su Fabiano e le varie opportunità avute da Martens e Insigne, il Napoli poteva essere 3 -0 dopo un’ora di gioco, vanificando ogni tipo di rimonta portoghese.
2014: Girone Champions. Il dramma più brutto quest’anno dalle parti di Castelvolturno è stato, però, l’uscita dalla Champions League. Mai si era vista nella storia della manifestazione, un formazione fuori con 12 punti all’attivo. Nella sfida a tre con Borussia Dortmund ed Arsenal, hanno deciso i gol negli scontri diretti. Tralasciando la netta sconfitta di Londra, gli azzurri potevano segnare molto di più contro i tedeschi all’andata e potevano evitare di prendere sempre da loro la rete del 2 -1 al San Paolo e quella del 3 -1 in Germania…Con una marcatura subita in meno, ora si starebbe parlando di ottavi di finale già giocati e perchè no, anche di quarti visto che il Borussia ha dovuto giocare contro lo Zenit.
2012: Chelsea. Nella storia del Napoli gestione DeLa, la botta più clamorosa è stata la sconfitta proprio negli ottavi di finale nella Champions del 2012 contro il Chelsea. La consolazione di essere stati messi fuori dai futuri Campioni d’Europa in quel di Monaco, non è servita a far ritornare le grandi occasioni sfumate. Nella gara di andata, una squadra più cinica avrebbe aumentato il bottino: il tiro di Maggio a botta sicura, salvato sulla linea, piange ancora vendetta. Al ritorno, i partenopei tennero bene il campo nel primo tempo, ma vennero bombardati dalla prestazione super di Drogba. La rete di Inler, che riportava il passaggio del turno in terra campana, doveva essere gestita meglio. Dopo i londinesi hanno segnato altri due gol. Per quella occasione soffre ancor di più il cuore, perchè un ipotetico quarto di finale, avrebbe visto l’ex gruppo di Mazzarri sfidare un Benfica non all’altezza…Le strade per la semi contro il Barca sarebbero potute essere spalancate…
Esperienza e fortuna. Resta quindi questo dato sul Napoli, che nelle coppe europee ancora non è riuscito a tener testa al meccanismo degli episodi. Nei tempi dell’Inter, Mourinho raccontava che il cammino nelle manifestazioni continentali era fatto di esperienza e fortuna, due ingredienti che mancano ancora sotto il Vesuvio. Sotto questo punto di vista, Benitez deve lavorare ancora molto ma proprio lui, con il suo curriculum, potrebbe imprimere la svolta nella storia di questa squadra.