Genuflettiamoci, picchiamo la fronte a terra, e imprechiamo contro il risultato, infedeli che non siamo altro. È solo lui a non illuminare la strada del Napoli, proprio nella gara in cui gli azzurri brillano per estetica e lucidità come in campionato non capitava da un bel po’. Alla faccia dell’umore sotto i tacchi per l’eliminazione in Europa League con il Porto.
Aurelio De Laurentiis piomba in sala stampa e improvvisa una sorta di tweet volante, ben più corposo dei tradizionali 140 caratteri. «Abbiamo dimostrato di avere grande benzina nella gambe. Non dobbiamo abbatterci per questa sconfitta immeritata arrivata al termine di una grande partita. L’importante è giocare bene e noi stiamo continuando a farlo: non siamo stanchi e lo abbiamo dimostrato». In alto i calici. Poche battute. Ma intanto il Napoli di primavera gioca bene ma non vince più. La parola sfortuna, forse, ingloba un mondo intero: errori sotto porta, certo, ma anche la decisione di Tagliavento di cacciare dal campo Ghoulam. Rafa Benitez, d’altronde, non si scosta di un millimetro dalla posizione del suo boss.
«Un errore il cartellino rosso? Non lo so. Non voglio dire nulla dell’arbitro, non mi importa farlo perché tanto alla fine le polemiche non fanno cambiare i risultati. E allora, meglio non farlo. Piuttosto non ho capito perché Albiol ha rallentato. Se non lo avesse fatto magari le cose sarebbero andate in maniera diversa». Questione di stile, ovvio. Certo è una sconfitta che brucia, che fa ripiegare le ali sul più bello: il secondo posto si allontana anni luce. Che brutto affare. Rafone spiega ancora: «Non è facile a questo punto raggiungere la Roma, devo essere onesto: questo ko compromette la nostra rincorsa ai giallorossi. Ma non posso rimproverare nulla ai ragazzi, sono stati bravi per tutti i 90 minuti. Bravi quando abbiamo giocato 11 contro 11 e bravissimi quando siamo stati con un uomo in meno». È una di quelle giornate in cui ti prende la malinconia, pensando a ciò che poteva essere alla luce dello spettacolo a lungo offerto in campo. «Questa è la strada giusta, se continuiamo così ci toglieremo ancora molte soddisfazioni nel corso di questa stagione. Dopo Catania e Juventus potremo affrontare il campionato preparando le gare senza eccessiva fretta: giocheremo ogni sette giorni e questo ci aiuterà a ritrovare un po’ di freschezza».
Giornata crudele, non c’è che dire. Una strana e beffarda ingiustizia punisce un Napoli quasi bello per tutta la partita nonostante l’inferiorità numerica, sempre superiore alla Fiorentina, ma come sempre bislacco in difesa. «Siamo stati sfortunati e basta. Abbiamo fatto uno sforzo enorme per cercare di vincere la partita. Higuain? Nessun caso, non ce l’aveva certo per la sostituzione ma per quello che stava succedendo in campo. Tutto qui». Vero, ma non solo per colpa del destino cinico e baro. «Noi come sempre sbagliamo troppe occasioni. Neto, il loro portiere, ha fatto parate eccezionali: sul tiro di Gonzalo è stato davvero fenomenale. Dopo una prova così non possiamo mollare il secondo posto, anche se il discorso si complica. Ma magari domani loro perdono con il Torino e tutto torna in gioco un’altra volta». L’ottimismo serve per addolcire una pillola assai amara. «Tutti hanno fatto bene: ho chiesto prima a Callejon e poi a Behrami di fare i terzini e lo hanno fatto. C’è grande spirito di squadra. Il rammarico è solo per questa beffa. Immeritata.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 24 Mar 2014 - 09:46