Dal Catania al Catania. Un girone intero senza gol, l’ultimo ai siciliani all’andata al San Paolo, quasi cinque mesi fa. Marek Hamsik ritrova il Catania per provare a sbloccarsi. «Nella prima mezz’ora di gioco siamo stati molto attivi, abbiamo tirato molte volte in porta ma il portiere della Fiorentina è stato molto attento. L’espulsione di Ghoulam ha inciso sull’andamento della partita, non abbiamo giocato male anzi meritavamo almeno il pari. Nelle ultime due gare siamo stati un po’ sfortunati, ma il calcio è anche questo», scrive lo slovacco sul suo sito. Prova a tirarsi su il morale e a tirare su quello della squadra. «Crediamo in noi e vogliamo vincere già la prossima partita. Mancano nove gare alla fine della stagione, alla fine tireremo le somme. Vogliamo raggiungere i nostri obiettivi e lottare fino alla fine per un posto in Champions League», precisa Marek. Certo, adesso si è fatta sensibilmente più dura, la Roma ha un vantaggio di sei punti e deve giocare ancora ottanta minuti della sfida contro il Parma. La rincorsa è molto complicata e serve subito una svolta: il turno infrasettimanale a Catania, poi il big math con la Juventus al San Paolo. Altre due sfide in quattro giorni, poi gli azzurri potranno sfruttare la settimana tipo per preparare i prossimi impegni.
Hamsik ancora lontano dalla migliore condizione, in leggera ripresa Marek ma non ancora lui, lontano parente del centrocampista bravo ad inserirsi e con lo spiccato senso del gol. Ancora involuto nei movimenti, corsa poco fluida, compiti tattici diversi, un nuovo ruolo che non gli consente come prima di lanciarsi negli spazi e arrivare al tiro. Lo stop di due mesi per l’infortunio al piede lo ha ulteriormente frenato proprio nella fase in cui lo slovacco stava metabolizzando la nuova preparazione atletica. Già, perchè quest’anno con Benitez è cambiato tutto: nuovi metodi di allenamento, oltre a una nuova concezione dal punto di vista tattico. Dopo una partenza sprint e le due doppiette nelle prime due partite contro Bologna e Chievo Verona, lo slovacco ha progressivamente rallentato e non è riuscito più a ritrovare la condizione. Benitez gli ha dato fiducia nell’ultima fase, quella più difficile: lo slovacco sempre titolare in quest’ultimo periodo con l’unica eccezione del match di Europa League al San Paolo contro il Porto.
Fiducia ripagata solo in parte, tanto impegno, spirito di sacrificio per la squadra ma ancora molto lontano dal top del rendimento, le sue giocate decisive degli anni scorsi in maglia azzurra per ora restano ancora un ricordo. Fermo a sei reti, anche in termini di realizzazioni lo slovacco è lontano dal suo standard abituale. Abituato a raggiungere con facilità la doppia cifra, Marek è in ritardo anche da questo punto di vista. Un problema di gambe, di testa e tattico. Nel nuovo modulo di Rafa con Jorginho alle spalle in costruzione e Higuain che spesso arretra a fare la giocata nella sua zona spesso si trova schiacciato. Sollecitato a far girare palla, spesso rallenta la manovra e sono sempre più rari i suoi spunti tra le linee. Gli manca il gol, l’ultimo a Catania, un girone fa. Domani potrà riprovarci.
FONTE Il Mattino
Articolo modificato 25 Mar 2014 - 09:31