Il calcio è uno sport in continua evoluzione, che non smette mai di stupire. Cambia il modo di giocare, di investire sui talenti, cambiano gli stadi, le società e i tifosi, l’unica cosa che sembra essere fissa nel sistema del calcio è l’organizzazione dei vari tornei, ma la verità è che tutto può cambiare. Il presidente della Uefa, Michel Platini, è sempre stato alla ricerca di nuove idee da proporre al calcio e l’ultima potrebbe essere quella di abolire le amichevoli nazionali per far posto ad un nuovo torneo: la Nations League.
Il progetto dovrebbe consistere in una competizione aperta a tutte le squadre nazionali europee che parteciperebbero ad una fase eliminatoria per poi rimanere solo in 16 team che saranno divisi in 4 gruppi, alla fine le final four saranno giocate in campo neutro nei mesi estivi, sempre durante gli anni dispari per non accavallarsi con Mondiali ed Europei. Le teste di serie dovrebbero essere: Spagna, Italia, Portogallo, Olanda, Germania, Francia e Inghilterra. Ad incentivare la partecipazione al torneo ci sarà il premio di una “wild card”(una sorta di lascia passare per partecipare all’Europeo del 2020) per i vincitori dei propri gruppi di qualificazione. Sembra tutto pronto per far partire con grande entusiasmo la nuova proposta già nel 2018/2019, ma allora perchè si parla di incentivi per la partecipazione? La paura è quella di presentare un progetto che sembrerà agli occhi di tutti come un modo per far aumentare gli introiti, non solo, l’idea di Platini non si può definire così tanto “nuova”.
Il 24 Ottobre del 2013 il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, si era scagliato proprio contro il presidente della Uefa e quello della Fifa (Blatter) per rivendicare i diritti tv di tutti i membri partecipanti alle competizioni europee e nazionali. La minaccia era quella di creare una vera e propria Lega parallela con campionati da 16 squadre e una competizione europea con le migliori squadre di club. Anche se difficile da realizzare, la rivoluzione del presidente azzurro aveva creato dubbi e timori tra gli organi decisionali del calcio, soprattutto perchè si temeva che molte società l’avrebbero appoggiato per sfruttare i vantaggi economici che ne sarebbero derivati. Le acque sembravano essersi calmate, ma dopo le ultime news chissà De Laurentiis come reagirà al guanto di sfida lanciato da monsieur Platini.