Non è mai troppo presto: perché il mercato è sempre, anche quando non vi pare vivo, anche quando vi appare dormiente, anche quando è fuori stagione. Non è mai troppo poco: perché ciò che serve oggi, finisce per non essere sufficiente domani; e allora conviene un block-notes extra large, per fare entrare tutti, ma proprio tutti, quelli che hanno un senso (o che potrebbero averlo).
NUMBER ONE. Non è mai detta l’ultima parola: perché Pepe Reina ha impiegato niente a sedurre Napoli e ora, per provare a trattenerlo, s’attiveranno i neuroni, si sfileranno i cordoni della borsa già allentati (eccome) e si procederà ad accomodarsi con chi di dovere per riuscire a congelare «uno dei tre portieri più forti al mondo» (De Laurentiis dixit). The number one è Pepe Reina, per leadership, dunque per personalità, per carica e per empatia: e il san Paolo, ch’è divenuto suo, l’ha eletto a idolo. La storia è nota, complessa e comunque risolvibile: però c’è un biennale (con il Liverpool) che ha un suo peso specifico, e in sterline, e per riuscire a sistemar la pratica serviranno buoni uffici e convergenza d’interessi. I costi sono da star, com’è giusto che sia, e s’aggirano poco oltre gli otto milioni netti (complessivi) che comprese le tasse diventano sedici; poi c’è la clausola rescissoria da 5,2. La lima, ladies&gentlmen.
NUMBER TWO. I ragionamenti verranno poi, quando sarà chiaramente definito il progetto, da ultimare con Benitez al termine di un summit più che legittimo nel quale verranno toccati i punti chiave: però, nonostante l’abbondanza qualcuno sulla corsia (di destra o di sinistra) verrà inseguito e Lukasz Piszczeck (29 a giugno) del Borussia Dortmund rientra tra i candidati ad un pensierino, ruolo dal quale non è mai seriamente sparito Alberto Moreno (22 a luglio) del Siviglia.
VITA DA MEDIANO. Va riletto il centrocampo, va rivisto, va ritoccato: Jorginho è un intoccabile. Il Borussia Dortmund non è una moda e Ilkay Gundogan (24) ha caratteristiche che spingono all’innamoramento. Gundogan piace (ovviamente) e a chiunque, a Castel Volturno. E continua ad avere un suo fascino Gonalons.
THE WINNER IS. Il bomber, per chiudere: chiamasi vice Higuain. Un tipino alla Aubameyang (25 a giugno), che guarda un po’ sta di casa a Dortmund: è un identikit, affinché non sia (neanche) mai troppo tardi…
FONTE Corriere dello Sport
Articolo modificato 27 Mar 2014 - 09:16