Potremmo definirlo “il dieci di riserva“, un concetto che calza a pennello per ricordare le gesta sportive e le qualità tecnico-tattiche di Massimo Mauro, numero dieci atipico, dotato di una buona tecnica di base non supportata dalla struttura fisica, tutt’altro che adatta per un rifinitore, un uomo da assist. Nato e svezzato in Calabria, nelle fila del Catanzaro, viene acquistato dall’Udinese nel 1982 , dove si mette in mostra grazie alla sua duttilità e ad una concretezza in campo che pone all’attenzione dei grandi palcoscenici, ci mette le mani la Juve che lo acquista e lo porta in una squadra stellare dall’85 all’89, quando il Napoli lo strappa alla signora per 3 miliardi di lire. Fino al ’93 scende in campo per 64 volte mettendo a segno 2 gol, ma spesso si è fatto trovare pronto per rimpiazzare la corazzata d’attacco azzurra, ora sostituendo Maradona, poi anche Careca, ha affiancato anche Zola, divenendo anche la sua degna riserva. Insomma Mauro è stato certamente ciò che Massaro è stato per il Milan, un jolly utilissimo e alle volte anche decisivo, anche se a differenza del rossonero aveva meno confidenza con la porta, mettendosi maggiormente in luce per le geometrie e la capacità di entrare subito in partita, che lo hanno fatto divenire nel tempo una pedina affidabile, per molti anche “l’uomo del secondo tempo“.
A 31 anni, dopo l’esperienza napoletana, decide di appendere le scarpette al chiodo per proporsi in vari settori con cariche diverse, è stato presidente del Genoa per alcuni anni a cavallo del 2000, si è dato alla politica ricoprendo dapprima il posto come consigliere comunale a Torino, per poi appoggiare le liste del partito democratico. Lasciata la politica si lancia nel mondo del giornalismo, fino a divenire commentatore fisso della pay tv Sky. Non solo carriera per Mauro, infatti ha fondato con Gianluca Vialli la “Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport Onlus“, associazione benefica impegnata soprattutto nella lotta contro la sclerosi laterale amiotrofica (SLA).
Il ricordo che si ha di Massimo Mauro non è certamente da annoverare tra quelli più fervidi e significativi della sfera calcistica, ma sicuramente possiamo convenire che la sua figura ha assorbito esperienza e, consequenzialmente importanza grazie anche alla sorte che ha voluto che il calciatore di origini calabresi giocasse dapprima spalla a spalla con il brasiliano Zico quando passò all’Udinese durante il suo primo vero banco di prova, passando alla Juve ha avuto la fortuna di fraseggiare e imparare dalle grandi doti di Platini, ciliegina sulla torta la possibilità di giocare e osservare le magie di Maradona quando ha calcato il terreno di gioco del San Paolo. Aver giocato con i tre calciatori forse più grandi degli ultimi cinquant’anni del campionato italiano gli ha reso una conoscenza calcistica senza prezzo, sfociata nella pubblicazione di un libro in cui è possibile trovare ricordi, aneddoti e vere e proprie chicche sulle esperienze che lo hanno portato a trovarsi al cospetto dei miti del calcio mondiale(dal titolo “Ho giocato con tre geni“). Una carriera non eccelsa la sua, ma ricca di soddisfazioni professionali e circostanze che nel tempo resteranno nella memoria sportiva di quei tempi, al di là dei due scudetti, una coppa intercontinentale ed una supercoppa italiana che nel suo palmares non riescono a colmare il gap in considerazione della possibilità di giocare con Zico, Platini e Maradona.
Di seguito una carrellata dei gol di Mauro in carriera, sul finale è possibile vedere anche le due reti messe a segno con la maglia azzurra:
Articolo modificato 28 Mar 2014 - 20:04