Scontro decisivo. Proprio in questi minuti si sta tendendo un nuovo, attesissimo incontro tra Aurelio De Laurentiis e il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris: il tema è di quelli scottanti, il futuro dello stadio San Paolo ed il futuro del Napoli. Il presidente azzurro questa mattina è partito carico e nella conferenza stampa di presentazione per Dimaro 2014 ha subito messo le mani avanti, in una trattativa lunga, arrivata alle ultime battute: “Oggi incontro De Magistris alle 17. Dopo che gli ho parlato per due ore vi posso dire cosa succederà, se mi prendo Rafa ed i giocatori e li porto in Inghilterra, mettiamo la primavera in campo e torniamo in C. Il sindaco mette Auricchio in porta magari. Se poi De Magistris vuol parlare di De Minimis ce ne andiamo subito. Se me ne devo andare lo faccio ma non lascio il Napoli in mano a qualcun altro. Te ne porto ventimila di progetti come quelli della Roma ma tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare”.
Due poli opposti. Oramai sembra essere arrivati al punto di non ritorno, la questione sarà decisa in giornata o nelle prossime ore. Da una parte c’è DeLa che vuole provare in tutti i modi ad avere un potere d’influenza maggiore sul business dello stadio, guardando anche ai modelli vincenti inglesi oppure della stessa Juventus – con la polemica del fatturato, che nasce proprio dal desiderio di avere una struttura di proprietà. Dall’altro fronte c’è invece il sindaco e tutto il Comune, che non vogliono togliere le mani del San Paolo e proprio per questo nelle ultime settimane, da palazzo San Giacomo hanno dichiarato l’intenzione di aprire la struttura di Fuorigrotta anche ad altri sport.
Pista ed interessi. Il nodo cruciale dell’argomento è apparentemente la pista di atletica, che De Laurentiis non sopporta proprio e che De Magistris vuole tutelare. “Mai un San Paolo senza pista“, queste sono le parole del sindaco la scorsa settimana. Questo però è soltanto un falso espediente mistificatorio, perchè dietro la polemica sulla pista, ruota tutto il giro di soldi che una struttura può comprendere, tra appalti di ristrutturazione, biglietti, fitti e cose varie…D’altronde se il problema fosse l’atletica, sarebbe banale, perchè una pista vicino il San Paolo c’è già, è quella al nuovo parco dello Sport situato ad un chilometro da Piazzale Tecchio. E poi De Laurentiis già si è detto disponibile a costruirne più di una a sue spese, purchè non sia all’interno dello stadio azzurro.
L’arma segreta. Le soluzioni sono due: o si trova un accordo in extremis, magari puntando sulla mediazione degli interessi, o il muro contro muro procede ad oltranza. Il presidente azzurro ha dalla parte sua l’arma del ricatto e già ha fatto sapere di pensare ad una struttura lontana dalla città. In periferia si stanno sgretolando le mani per questa opportunità, ma ancora non è detta l’ultima parola. Le alternative più comode e concrete sono Caserta ed Afragola, anche perchè i rispettivi sindaci stanno da tempo tentando De Laurentiis. C’è poi l’ipotesi di Aversa, meta possibile da raggiungere anche con i mezzi pubblici, e tiene anche l’opportunità di Castel Volturno, luogo in cui i partenopei occuperebbero una macroarea tra centro sportivo e stadio. Tutte ipotesi belle e giuste, ma lontane dal baricentro del cuore azzurro, Napoli e i suoi tifosi. Ah già, i tifosi? Ma loro non hanno voce in capitolo in questo ennesimo scontro di interesse?