E’ un Luigi De Magistris infocato quello che parla ai microfoni di TeleclubItalia. Il sindaco risponde alla questione San Paolo, dopo le parole di questa mattina in conferenza stampa di De Laurentiis. Siamo oramai ad una fase concitata della trattativa e il primo cittadino di Napoli si dice pronto a mettere nero su bianco, l’accordo tra le parti. Ecco le sue dichiarazioni:
“Io mi sono un po’ stancato di commentare le parole, voglio i fatti e voglio chiudere questa questione. Il presidente ha la nostra proposta, deve darci i soldi, abbiamo intenzione di firmare la proroga, sono stanco di fare polemiche. Non facciamo più chiacchiere, la proroga della convenzione è pronta, dove dentro c’è l’impegno del calcio Napoli a finanziare la ristrutturazione del San Paolo, si va verso un accordo, si va verso la proroga della convenzione, si va verso uno stadio completamente ristrutturato. Io non voglio fare polemiche perché mi sono stancato di parlare di questa vicenda, i fatti stanno là ed è inutile che ogni volta cacciamo costruisco là, vado a giocare fuori, sono parole al vento che non ci interessano. Con la delibera per tutti gli impianti sportivi del comune, stiamo dimostrando di essere interessati a tutti gli sport, non c’è solo il presidente De Laurentiis, ci sono anche altri sport, noi vogliamo tutelare tutti gli sportivi napoletani, tutti i giovani, i tantissimi che praticano attività sportiva all’interno del San Paolo. La convenzione, la proroga deve essere fatta in modo diverso rispetto alle condizioni rispondere anche alla questione della mancanza della carta igienica e del sapone nel bagno, che poi viene scaricato su altri. Ribadisco il suo motto pagare moneta vedere cammello, quindi noi siamo più che disponibili, è un mese e mezzo che abbiamo mandato l’atto formale alla società. Io voglio chiudere, oggi pomeriggio, stanotte, domani. Noi siamo pronti a chiudere del passato, e dentro voglio un impegno ben preciso chi gestisce l’impianto ci deve metter soldi, la manutenzione ordinaria, non è del comune, è del calcio Napoli, per per mettere il calcio Napoli nelle condizioni migliori di fare quello che vuole fare. Non accenno nulla sulla proposta perché sono diventato scaramantico su questa questione, voglio firmare, non voglio più parlare.
Il presidente fu molto fermo e determinato e disse “non esiste che noi andiamo a giocare fuori dallo stadio San Paolo”. Io non credo che si possa aprire una stagione di conflitto tra il sindaco e il presidente. Una stagione di conflitto si può aprire se il presidente dovesse dire andiamo a giocare ad Afragola, a Giugliano, a Castel Volturno, è chiaro che la città di Napoli è completamente contraria. Ma nel momento in cui nella città di Napoli, un presidente esprime una volontà io credo vada tenuta in considerazione e noi l’abbiamo tenuta. Quindi oggi noi dobbiamo pensare ad un San Paolo che di per sé è un bello stadio, perché è uno stadio in cui recentemente abbiamo fatto dei lavori, delle prove di ristruttura, di solidità in uno stadio che regge bene. Va migliorato, il presidente dice che ha un progetto pronto, ecco perché voglio firmare, perché se lui come ogni volta dice che é pronto, mettiamolo in condizione di operare immediatamente, quindi chiudi. Veniamo a firmare e io credo che si può realizzare una ristrutturazione bella dove ci deve stare uno stadio complessivamente non nelle condizioni in cui c’é adesso.
L’ acqua che si infiltra quando piove, la situazione dei bagni. Devo dire però che ci vuole maggiore rispetto per la struttura in quanto tale. L’altro giorno ho visto con i miei occhi piantare un tabellone pubblicitario con dei chiodi sulla pista di atletica. Chi fa questo o è un’imbecille o è peggio ancora, perché vai a distruggere comunque un campo di atletica. Quindi anche lì si può trovare da un punto di vista architettonico una soluzione che tenga insieme tutto e che renda sicuramente i tifosi in una condizione di maggiore vicinanza rispetto al campo di gioco.
È il presidente che ci deve ancora far sapere, perciò c’è un appuntamento in queste ore. Mi auguro che in quell’appuntamento non ci sia una marea di chiacchiere e il presidente arrivi con la penna per firmare. Noi la penna la teniamo, sta qua, siamo pronti. Noi siamo persone concrete, ecco perché voglio essere sbrigativo nel commentare le parole, siamo ad un punto in cui ormai bisogna chiudere. Anche perché se non si chiude, ovviamente ti viene il dubbio che poi in realtà non è così. Siccome non voglio credere che sia così, voglio chiudere. I passaggi sono pagamento di quello che il comune deve avere, la transazione, poi proroga e all’interno della convenzione nuova l’impegno a realizzare un nuovo San Paolo.”
fonte: Tuttonapoli