La vittoria di ieri contro la Juventus è il lavoro di tutta la squadra e di Benitez, ma è anche un po’ frutto delle trattative che Bigon ha condotto per portare sotto il Vesuvio, tutti quei calciatori che ieri hanno regalato un sogno ai napoletani. Le azioni del dirigente azzurro vengono sempre sminuite, anche dallo stesso popolo partenopeo. Gianluca Di Marzio nel suo editoriale ha parlato in questi termini del lavoro compiuto da Bigon ed anche da Benitez, quella di ieri è anche la loro vittoria:
“Callejon e Mertens, quando i gol arrivano dal mercato. Sì, quel mercato tanto criticato per la mancata ciliegina (un grande difensore), ma che ieri ha vissuto la sua notte della rivincita. Canta Napoli, questa è la squadra sognata d’estate, questa -rinforzata ancora a dovere- può essere la base per costruire un futuro vincente. Benitez e Bigon, con il suo reparto scouting: il Napoli ammazzaJuve è figlio sì delle mosse da allenatore-manager dello spagnolo, che ha convinto Higuain e spinto per Callejon, Reina e Albiol. Ma anche del lavoro di un ds silenzioso, amante dei fatti, circondato da un gruppo di collaboratori (Micheli, Mantovani e Zunino) immersi 24 ore su 24 in partite e video, viaggi e trattative. Ecco come sono arrivati Henrique e Ghoulam, Mertens e Jorginho, mettiamoci anche un Fernandez rigenerato e pagato nemmeno 3 milioni. E mettiamoci anche cinque ingaggi relativamente bassi per l’importanza dei ruoli. Così Bigon ha coniugato le esigenze tecniche di Rafa e gli input economici di De Laurentiis. Che aveva (ma non può più ormai, se vuole alzare l’asticella degli obiettivi) fissato un tetto massimo per reparto: un milione ai difensori, due ai centrocampisti, tre agli attaccanti. Un presidente, poi, che ogni tanto prova a imbastire operazioni (Astori, Antonelli, Belfodil) con i suoi colleghi, bloccate però dal duo Benitez-Bigon. Perché basterebbe un giocatore preso senza avallo tecnico a far saltare il banco, con i procuratori rapaci ad attaccare direttamente il patron versione manager. BB o RR, Benitez e Bigon, Rafa e Riccardo: il Napoli riparta da qui. E da chi, in campo, fa segnare il (tanto criticato) mercato. Con o senza tweet.”
Articolo modificato 31 Mar 2014 - 14:45