“One, two, three viva l’Algerie”. In calce alla foto del suo diario Facebook ufficiale, immancabile e più che mai appropriato per un giocatore social come lui, Faouzi Ghoulam ha inserito la frase-titolo, e simbolo, della celeberrima canzone algerina del duo Sonia&Mahfoud, che, in vista del Mondiale brasiliano, è stata anche remixata a ritmo di samba. Curiosa come cosa. Soprattutto se, accanto, monsieur Faouzi ha deciso di aggiungere anche un altro slogan: «Forza Napoli sempre».
L’EVOLUZIONE. E allora, nei meandri del mondo del mancino acquistato nelle ultime ore del mercato di gennaio in un lampo. Ventitré anni compiuti nel suo primo giorno napoletano, l’1 febbraio, la culla nella Loira francese, dov’è nato da genitori algerini, la cittadinanza e la Nazionale d’Algeria, prescelta nel 2013 prima di Belfodil e Brahimi, e il corano in tasca. Musulmano osservante e rigoroso, i denti stretti e la fede incrollabile anche nei giorni del Ramadan, nonostante le fatiche sportive, per spiegarne l’evoluzione azzurra occorrono pochi secondi appena: quando è arrivato, Ghoulam passeggiava indisturbato per le strade del centro, mentre oggi scatta foto a go-go; quando è arrivato, di lui s’apprezzava più che altro il calcio mancino, ma fino alla partita con la Juve la sua crescita è stata esponenziale.
ATLETA DOC. Ottimo affare. Come quello di Henrique. Buon giocatore, super atleta: corre su e giù per la fascia sinistra, contrasta, marca e soprattutto interviene con coraggio. Non ha paura, si vede e si nota, e se nella maggior parte dei casi gli è andata di lusso, con la Fiorentina ha pagato a prezzo salatissimo il tackle su Bakic. «Non era fallo, Faouzi s’è arrabbiato come mai», disse suo fratello Sammir, che gli fa da manager. L’altro fratello – in totale a casa Ghoulam sono dieci figli – si chiama invece Nabil, e di professione fa il mezzofondista. Di livello internazionale.
VERY TRENDY. Cresciuto nel Saint-Etienne, club da cui il Napoli lo ha acquistato investendo più o meno 5 milioni di euro, Ghoulam ha esordito nell’Under 21 francese ma poi ha scelto l’Algeria. Con cui andrà anche al Mondiale. Ecco, è proprio il sogno brasiliano, e l’inserimento nel medesimo girone del Belgio, a fornire uno spunto relativo alla personalità decisamente social del giocatore azzurro: «Bravo Dries per il tuo gol molto importante! Ma non ti lascerò segnare contro l’Algeria a giugno», il tweet dedicato a Mertens, con tanto di selfie, pubblicato subito dopo la vittoria con la Juve direttamente dallo spogliatoio del San Paolo. Un selfie e poi un altro, pubblicato a seguire, con Raul Albiol: molto trendy, Faouzi.
LA SCOPERTA. Autoscatti e cinguettii alla moda e poi molto sudore per la maglia: cresce di partita in partita, Ghoulam, e dopo le 17 presenze collezionate in Ligue 1 con il Saint-Etienne fino a gennaio, con il Napoli ha già giocato 14 partite (9 in campionato, 3 in Europa League e 2 in Coppa Italia). Tamponando l’emorragia della fascia sinistra. Con la Juve la miglior partita, ma al bacio fu anche il cross che Callejon trasformò in gol con la Roma in campionato. Positiva eccome, la sua prima parentesi napoletana; belle e d’impatto, le istantanee portate lunedì alla famiglia, in Francia. One, two, three viva l’Algerie: “E anche Faouzi”. Lo ha scritto qualcuno a commento della foto-diario: segno che il tipo comincia a piacere sul serio.
FONTE Corriere dello Sport
Articolo modificato 3 Apr 2014 - 12:55