ESCLUSIVA SN – Boris Sollazzo: “Contro il Parma c’è da riscattare il ko dell’andata per un finale di stagione stellare. La Juventus? Non accetta le sconfitte”

Una settimana da incorniciare quella appena trascorsa dai tifosi del Napoli, con ancora negli occhi e nella mente la splendida gara perfetta disputata contro la capolista Juventus ed i tre punti conquistati con merito in un “San Paolo” gremito e sempre più innamorato. Higuain e compagni si sono ricongiunti al meglio con i propri sostenitori dopo i passi falsi interni contro Porto e Fiorentina, ritrovando smalto, spettacolo e la giusta convinzione per terminare al meglio una stagione splendida. Archiviato il big match contro i bianconeri e tutte le polemiche da esso derivate, è tempo di voltare pagina: domani sera gli azzurri affronteranno in trasferta l’ostico Parma per prolungare il filotto di vittorie e dare un altro segnale importante alle avversarie. A parlare in esclusiva a SpazioNapoli di questa sfida e del prosieguo di stagione dei partenopei è il noto giornalista e scrittore Boris Sollazzo, fondatore del sito di colore Extranapoli, grande tifoso e conoscitore a tutto tondo del Napoli.

Una grande prova di forza contro la Juventus dopo una gara perfetta. Partendo da questo match, cosa vedi nel futuro del Napoli?
“Quella contro la Juventus non è stata una vittoria come le altre, figlia di una partita che non è mai stata come le altre. Se i bianconeri non hanno mai vinto al ‘San Paolo’ dal ritorno in A qualcosa vorrà dire. Sinceramente poi, credo che la società cara al presidente Agnelli abbia qualche problema ad accettare le sconfitte: contro Fiorentina in campionato e Roma in Coppa Italia hanno utilizzato alibi davvero sconcertanti, stessa cosa domenica. Sentire Marotta che taccia Napoli ed i napoletani di provincialismo è ancora più divertente, fa capire quanto siano disperati dopo questo meritato flop. Anche Conte poi, dovrebbe ripetere un po’ di matematica: non solo conta costantemente due scudetti in più che non appartengono di diritto alla Juve, quando poi sbaglia tra fatturato, introiti e mercato. Ha fatto buttare tantissimi soldi alla sua società cacciando via giocatori che non avevano ancora espresso il proprio potenziale. Non è carino guardare in casa altrui, è una mancanza di stile davvero colossale. Per me i vertici societari della Vecchia Signora sono dei bulletti con il colletto bianco e per quanto fossero ugualmente discutibili, devo ammettere che Boniperti ed Agnelli senior avevano tutto un altro modo di fare. Premesso ciò, il Napoli nell’ultimo mese al di là dei risultati ha dispensato maturità e spettacolo, alla stregua delle grandi squadre d’Italia e d’Europa. Sono convinto che nei prossimi 3-4 anni saremo al top, perseguendo l’ottimo progetto di De Laurentiis e Benitez, con un mercato da grande squadra”.

Quali progressi vedi nel Napoli attuale rispetto a quello dello scorso anno con Mazzarri?
“Voglio premettere che, sembrerà un paradosso ma sono un Mazzarriano ed un Beniteziano convinto. Le due cose sembrano possano cozzare ma, con un’analisi profonda, in realtà sono aspetti complementari. Sarò sempre riconoscente all’attuale tecnico dell’Inter perché ha aiutato il Napoli a recuperare il suo orgoglio, completando l’opera iniziata in maniera meno tecnica da Reja. Ci ha riportato in alto quando forse non lo meritavamo ancora, ricavando il massimo da uomini che per una Champions non erano troppo adatti. Però, con il toscano c’era sempre la sensazione che oltre quel punto non si potesse arrivare. Con Rafa invece è l’opposto con l’idea che, parafrasando il titolo proprio dell’autobiofrafia di Mazzarri, il meglio deve ancora venire. Siamo solo all’inizio di un progetto importante e sono sicuro che il prossimo sarà un anno ancor più ricco di soddisfazioni. Tanto poi dipenderà dal mercato: servono pedine pronte, con il giusto mix di veterani e giovani. Disputare il preliminare di Champions sicuramente non aiuterà grandi campioni a muoversi da realtà ben radicate dove magari hanno già in tasca la fase a gironi della blasonata competizione ma spetterà a Benitez e de Laurentiis fare la differenza”.

Tornando al campionato, domani il Napoli affronterà un Parma ferito nell’orgoglio ma sempre ostico. Cosa ne pensi degli emiliani?
“Il Parma è nell’anno del centenario, confermandosi un’ottima squadra nonostante sia reduce da tre ko consecutivi. Non è una piccola come molti sostengono ed il Napoli potrà giocarsela a viso aperto. Mi fa solo strano che abbiano tenuto fuori il big match contro la Roma Cassano e Paletta, più che disponibili per domani, partendo persino titolari nonostante i loro ‘presunti acchiacchi’. Questa cosa mi fa pensare, anche perché è stato fatto tantissimo clamore per la decisione del Torino di tenere fuori contro il Napoli Cerci ed Immobile per di più diffidati con i granata avidi di punti salvezza ed adesso invece sembra tutto normale. Non voglio insinuare nulla ma a questo punto del campionato si innescano strane dinamiche. A parte ciò, il Napoli deve giocare come sa e vincere, per proseguire un buon filotto di vittorie consecutive, superando anche il record di successi in trasferta. Inoltre, i parmensi godono di un’ottima rosa con tanti giocatori di talento quali Biabiany, Paletta, Parolo e lo stesso Alessandro Lucarelli, difensore esperto e di spessore. A livello di motivazioni questo match non mi preoccupa, anche perché c’è da riscattare l’inaspettato ko interno del match di andata. Per i prossimi invece, potrebbe esserci un calo: classifica ormai quasi definita, squadre medio piccole da affrontare, testa alla finale di Coppa Italia. Per porre rimedio a questo problema, Benitez potrebbe dare spazio alle pedine che devono ancora dimostrare qualcosa come i rientranti Mesto e Zuniga o coloro che si giocano un posto per il Mondiale brasiliano”.

Parlando dei singoli, quanto è importante nello spogliatoio azzurro ed in campo un giocatore tecnico e di carattere quale Reina? Pensi che De Laurentiis riesca a trattenerlo a Napoli?
“Reina è un giocatore splendido, forse l’unico vero leader che il Napoli ha in forza in questo momento. Lo stesso Higuain urla e si arrabbia con i compagni soprattutto in fase di pressing ma è un bravo ragazzo: non ha lo stesso piglio di un Ibrahimovic, insomma. Stesso discorso per i vari Mertens, Hamsik o Callejon. Reina invece è diverso, è un vero trascinatore dentro e fuori dal campo, è simpatico e si fa voler bene da tutti. Si deve ripartire assolutamente da lui per il futuro e, ascoltando quanto detto da De Laurentiis tra premi e secondo posto, sono ottimista. Il patron non dice mai nulla a caso e se ha prospettato già uno scenario per la permanenza dello spagnolo, vuol dire che si sta lavorando bene a riguardo. Nonostante i giovani ed i giocatori che hanno ancora voglia di emergere ed affermarsi, per l’anno prossimo servirà proprio qualche top player come Reina. D’altra parte lo sa bene anche De Laurentiis nella sua azienda cinematografica: per fare un ottimo film servono interpreti in progress ed attori già affermati”.

Su cosa dovrà quindi puntare il Napoli per dare tutto in questo rush finale?
“Sicuramente sulla rincorsa al secondo posto: è vero che servirebbe un miracolo per cambiare la classifica delle prime tre posizioni ma nel calcio tutto può succedere e sarebbe un vero peccato se la Roma dovesse crollare ed il Napoli non ne avesse approfittato a tempo debito. Poi, è importante anche diminuire il gap con bianconeri e giallorossi, centrare il record di vittorie in trasferta e gol siglati, così come arrivare al top dello stato fisico e mentale alla finale di Coppa Italia contro la fiorentina a Roma. Poi, per una piazza esigente come Napoli, quando si vince risulta tutto più semplice. La stagione è tutt’altro che finita: serve attenzione massima e concentrazione alta per raggiungere importanti traguardi e costruire ancora qualcosa di davvero solido per il futuro”.

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